Ci attende un periodo pre elettorale con un diffuso nervosismo, una corsa ad arruolare candidati con un certo seguito, una raccolta di promesse generiche da presentare ancora una volta ai cittadini, una serie di manovre personali e di gruppo che non hanno niente a che fare con il futuro del Paese.
C’è chi snobba l’evento e sostiene che sarà la solita campagna elettorale. Secondo me, invece, sarà un pò diversa dalle altre, non solo per le precedenti disastrose gestioni di governo. Sarà diversa perché la situazione del Paese è grave.
Da troppo tempo mancano le indispensabili riforme strutturali e opere pubbliche necessarie; un metodo di governo decente con una sana e onesta amministrazione della cosa pubblica; una pianificazione territoriale di interesse collettivo e sociale; una riorganizzazione della sanità pubblica al servizio dei cittadini; una reale e proficua cooperazione con l’Italia; una equa ripartizione del carico fiscale; una moralizzazione generale e controlli efficaci sulle attività economiche e commerciali; un potenziamento e una riqualificazione dello stato sociale; una politica industriale programmata per indirizzare gli investimenti; un progetto pluriennale per il Paese.
Sarà diversa perché non si potranno più raccontare le favole mentre sul Monte minaccia il nuvolone nero dell’enorme debito pubblico.
Questa Consultazione Elettorale dovrà decidere se si vuole l’alternanza democratica o il teatrino di cespugli, nani e ballerini; se si vuole salvare il Paese dalla bancarotta o fare un salto nel buio; se governare o fare il porta a porta; se si vuole rimanere al servizio della cricca o costruire la democrazia partecipata; se dare dignità e prestigio alla Repubblica o affondarla mettendola in mano ai soliti faccendieri, vivendo di stratagemmi e di furbate.
Emilio Della Balda