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Ostruzionismo e populismo… Mascherati da opposizione costruttiva, opposizione sensibile alle esigenze della popolazione e delle imprese. Come abbiamo visto nei giorni scorsi (leggi qui) approfondendo un “velenoso” quanto eloquente post Facebook di William Casali (Pdcs), sembra essere questa la linea politica che Movimento Rete, Motus Liberi e Repubblica Futura hanno scelto per caratterizzare la loro linea politica, o, meglio, la loro azione in Consiglio Grande e Generale.
Certo, ancora non siamo ai livelli dell’assurdo dell’opposizione italiana al governo Meloni, che sembra aver toccato il fondo nel maggio scorso, quando Elly Schlein -Segretario, quindi vertice del Partito Democratico- ha firmato le proposte di referendum della Cgil che mirano ad abrogare il Jobs-Act, una legge voluta e approvata dal governo guidato da un Presidente del Consiglio del PD…
Se per combattere l’ostruzionismo “nudo e puro” -che peraltro determina un costo non trascurabile per le casse pubbliche (leggi qui)- la maggioranza sembra determinata ad intervenire sul fronte regolamentare dei lavori consiliari e su quello legislativo, contro il populismo della politica c’è ben poco da fare. Questa tipologia di deriva, infatti, può essere combattuta soltanto favorendo l’attenzione della popolazione, grazie ad una informazione semplice e sempre attenta sul merito delle singole azioni.
Sta ai cittadini, solo ai cittadini, dunque, definire quel confine che divide una azione costruttiva da una populista: di distinguere un provvedimento sostenibile da uno devastante per l’equilibrio, ad esempio economico, dei conti pubblici. In merito l’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale ci fornisce non poco materiale, sotto forma di emendamenti alla Variazione di Bilancio.
Rete, Motus e, soprattutto, Repubblica Futura hanno dimostrato una estrema sensibilità alle “nuove” esigenze della comunità, della gente, delle imprese e delle famiglie, o hanno dimostrato, invece, di essere caduti nel becero e irresponsabile populismo, finalizzato esclusivamente a conquistare il consenso dei più “distratti” o ingenui sammarinesi?
Prendiamo l’emendamento n.8 presentato da Repubblica Futura, che mirava ad introdurre un articolo aggiuntivo alla Variazione di bilancio che, se approvato, avrebbe portato, nel prossimo anno, un milione di euro nelle casse delle Pmi e delle “imprese online” prevedendo una serie di nuovi bonus. Un bonus per gli affitti, bonus per i costi di avvio di una nuova attività, bonus sol “minimo contributivo”, bonus “per l’ampliamento della società”, bonus rilascio e rinnovo licenza, bonus capitale sociale… “Il Decreto Delegato dovrà altresì -si legge nella proposta di emendamento- prevedere specifiche fattispecie in termini fiscali, contributivi e normativi, per le nuove forme di lavoro online e svolte tramite social network, blog e in generale tramite il web…”
Il tutto, ovviamente, senza indicare come finanziare questo milione di euro di nuova spesa pubblica: “Il Congresso di Stato è impegnato, in sede di legge di previsione di bilancio per l’anno 2025 e pluriennale per gli anni successivi, ad individuare appositi capitoli di bi9lancio per finanziare le misure di cui al presente articolo”.
Leggendo questo emendamento -ma ce ne sono altri altrettanto eloquenti che vedremo nel dettaglio nei prossimi giorni- non vi sembra di riascoltare il famoso “Cetto La Qualunque” (clicca qui) in uno dei suoi più celebri comizi elettorali? “…Non ci saranno più bollette del gas e, aggiungo, aboliremo anche quelle della luce… Crepi l’avarizia! …Daremo mille auro a persona… Anzi, duemila!…”.
E pensare che RF, la stessa RF di simili emendamenti, ha raccomandato al governo di contenere la spesa pubblica!
Enrico Lazzari