San Marino. Emendamento Domani Motus-Liberi sul compenso dei consiglieri (aumento contributi ai partiti). Il resoconto della discussione in Consiglio da Askanews

I lavori proseguono successivamente con l’articolo 14 (Disposizioni contabili relative al bilancio) che reca un emendamento modificativo del Governo. All’articolo 15 il focus è sui “Finanziamento dei Partiti e Movimenti Politici”, che offre la sponda per un acceso dibattito sui costi della politica e il ruolo dei consiglieri. Oltre all’emendamento del Governo, è presente un emendamento aggiuntivo di un articolo 15-bis di D-ML (respinto) attraverso il quale si propone una modifica dell’articolo 2, comma 1 della Legge 23 novembre 2005 n. 170 e successive modifiche, stabilendo che “il contributo dello Stato per il finanziamento di cui al precedente articolo è pari al 2,7 per mille delle entrate del Bilancio Preventivo, detratte le partite di giro ed i mutui a pareggio, e viene suddiviso tra i Partiti ed i Movimenti per il 75 per cento in proporzione al numero dei Consiglieri eletti nell’ambito delle rispettive liste e per il 25 per cento in parti uguali e fisse fra i Partiti e Movimenti che hanno presentato liste elettorali e sono rappresentati in Consiglio Grande e Generale da almeno tre Consiglieri, tenuto conto della decurtazione per l’erogazione del contributo di cui al successivo comma.”

Spiega Carlotta Andruccioli (D-ML): “Sulla base dei numeri attuali e dei calcoli fatti, si tratta di un aumento complessivo di circa 100mila euro sul bilancio pubblico: non è un grosso cambiamento ma un sostegno maggiore per l’esercizio democratico. Parliamo sempre della necessità di mettere partiti e movimenti al centro della scena. Ci sono anche delle proposte di modifica sul compenso dei consiglieri. Si parla di dare maggiore dignità anche all’azione di questo Parlamento. Si sostiene la preparazione e l’elaborazione di proposte”. “C’é un tema legato al ruolo dei lavori consiliari, della diversità tra chi è dipendente pubblico, privato, libero professionista, del tempo e della formazione da dedicare all’attività politica, ci sono complessità da analizzare nel loro insieme” dice il Segretario di Stato Marco Gatti proponendo di respingere l’emendamento per affrontare la questione nell’ambito della Commissione sulle riforme istituzionali. “Non sono contrario ad aumento dei costi per mettere tutti nelle stesse condizioni di fare politica, ma li vedrei meglio organizzati in un processo riorganizzativo generale”.

Esprimiamo un sostanziale apprezzamento all’emendamento – dice Matteo Rossi (PSD) – e a Motus Liberi per avuto il coraggio di introdurre un tema caldo, sfidando la pancia del Paese e i social. Da parte nostra l’attaccamento per il Paese c’é, al pari dell’attaccamento alla comunità, nonostante che negli anni ci siamo denudati di tutto per paura di un giudizio populistico. Al giorno d’oggi sono molte più le multe che prendiamo rispetto ai gettoni. La politica non è solo populismo ed è fatta anche di cose concrete. Usciamo da questo recinto e ragioniamo su come dare un servizio migliore con equilibrio. E’ passato il periodo della politica del malaffare: noi stiamo cercando di portare una riflessione su questi argomenti”.

Laddove si vede che uno faccia il consigliere per interessi personali, che non sono i 50 euro di gettone, quando si vedono spese folli specialmente in capo ad alcuni Segretari di Stato, come cenette da 9mila euro: ebbene, queste sono cose che sviliscono il ruolo della politica. Aprire una riflessione seria sul tema è molto opportuno, dobbiamo trovare le modalità migliori per farlo con trasparenza” puntualizza Nicola Renzi (RF).

Afferma il Segretario di Stato Matteo Ciacci: “Se vogliamo approcciarci all’accordo di associazione, la riflessione va compiuta. Non mi scandalizzo nel sentire parlare di spesa anche a livello delle istituzioni. Oggi un consigliere non ha gli strumenti necessari per arrivare pienamente preparato in quest’Aula. E’ arrivato il momento di sgomberare il campo da certi populismi. Si può fare ad esempio un ragionamento su prevedere degli staff per i gruppi consiliari. Per questo motivo si è deciso di costituire una Commissione”.

Il compenso dei consiglieri è fermo a 35 anni fa, correva il 1989” commenta Silvia Cecchetti (PSD). “Questi compensi andrebbero come minimo rivalutati: e penso anche ai membri di consigli di amministrazione nominati dal Consiglio che hanno grandi responsabilità”.

Secondo Giovanni Zonzini (Rete)la dignità del consigliere è indipendente dagli emolumenti. Il problema che ci dobbiamo porre è il reale accesso di tutte le classi sociali alla direzione politica della società. Per il dipendente pubblico è più facile venire in Consiglio, anche se subisce delle penalizzazioni. Per un lavoratore privato invece è quasi impossibile. E’ evidente che i lavoratori del settore privato sono sotto-rappresentati. E questo incide sulla sensibilità dell’Aula rispetto a determinate tematiche. Noi sosteniamo la necessità di una riforma profonda affinché le porte dell’Aula possano essere varcate dalle migliaia di lavoratori del privato”.

Prende posizione Giancarlo Venturini (PDCS): “Non è questo il modo di affrontare un tema delicato. Nessuno ti ordina di fare il consigliere. Ci sono dei problemi, ma se vogliamo fare un discorso serio lo dobbiamo affrontare in maniera complessiva nella Commissione sulle riforme istituzionali. Non si migliora la formazione di un consigliere aumentando del 20% il gettone. Ci sono varie questioni, come quella dei tempi. Non è con un intervento spot che si dà dignità a questo ruolo. Il gettone è un palliativo se non è inserito in un contesto globale, nel contesto complessivo di una riforma che tutti vogliamo”.

Secondo Maria Luisa Berti (AR) la dignità istituzionale del ruolo del consigliere viene data da come riesce a servire il Paese nell’esercizio del suo mandato, non dal corrispettivo. Io invito anche a fare una considerazione su quelli che possono essere i rischi della professionalizzazione della politica in un ambito così piccolo come quello della nostra Repubblica”.

Luca Della Balda (Libera) propone di “commisurare il gettone alla dichiarazione dei redditi”.

Quando abbiamo fatto gli incontri sulla Commissione delle riforme istituzionali eravamo tutti d’accordo, eppure il provvedimento che doveva essere approvato con procedura d’urgenza – riscontra Giuseppe Morganti (Libera)Il Segretario dice che qualcuno ha posto delle condizioni: quali sono queste condizioni? Vogliamo essere seri e fare le cose sul serio oppure non le vogliamo fare? Il problema dei consiglieri dei gruppi consiliari è serio ma va risolto a 360 gradi nell’ambito di una riforma complessiva”.

fonte Askanews