San Marino. Emergono rapporti Bcsm-Confuorti. Ma la maggioranza dice no a commissione inchiesta

Salla SmTv si apprende che nell’ultima giornata del Consiglio viene messa in votazione la richiesta della Dc di procedura d’urgenza per l’istituzione della Commissione d’inchiesta. “Necessaria per fare luce sulle tante ombre- dice la Dc – emerse negli ultimi mesi”. Oscar Mina mette agli atti documenti che – dice – attestano il forte rapporto fra i fratelli Confuorti e i vertici di Bcsm. “C’è un’influenza importante delle scelte fatte in Banca Centrale – avverte Pasquale Valentini – nelle modalità in cui vengono assunte figure chiave”. Risulterebbe che “la moglie di uno dei membri della vigilanza sia una top manager di una società lussemburghese di Confuorti”. Si chiede quindi alla maggioranza di valutare, prima di esprimersi. Per Iader Tosi la Dc si arrampica sugli specchi rincorrendo possibili congetture, per Enrico Carattoni si scade nelle solite patologie politiche che prendono informazioni passate ad arte per creare confusione. Pedini Amati ribadisce le strane coincidenze, i presunti incontri dei vertici Bcsm con un potenziale grande debitore di un istituto di credito. “Non sono congetture – dice – guardiamo ai fatti”. Sulla procedura d’urgenza Lorenzo Lonfernini chiede alla Dc di soprassedere perché segua l’iter previsto dal regolamento. “Sarebbe – dice – un segnale di disponibilità per arrivare ad una versione più condivisibile. Poi, rassicura: “Siamo per correggere le patologie ma senza uccidere il paziente. Vigileremo attentamente se ci sono altre intenzioni e certamente prenderemo i necessari provvedimenti.”Simone Celli parla di tentativo di mistificare la realtà. “Mi dispiace che al posto di discutere di prospettive si ragioni sul complotto, dimenticando che i rapporti forti riguardano l’attività politica di un ventennio.”
Per la procedura d’urgenza servono i due terzi del Consiglio, tutta l’opposizione si dice a favore. Iro Belluzzi si appella affinché si faccia chiarezza prima che sia troppo tardi. Adesso.sm annuncia voto contrario. “Non ravvisiamo l’urgenza – spiega Roberto Giorgetti – e in un momento così delicato lanciare questa iniziativa alimenterà confusione a svantaggio del sistema bancario e dell’intero sistema economico sammarinese”. La richiesta viene respinta per 21 voti sì e 31 no.

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