San Marino. Emilio Della Balda: ”BISOGNA COSTRUIRE IL FUTURO”

emilio della baldaSan Marino ha sicuramente avuto vantaggi dal commercio improprio, dal differenziale fiscale, da scorrettezze finanziarie ed altro. Ma non si può trascurare l’apporto che hanno dato il lavoro, il sacrificio, l’abnegazione, il coraggio di contadini, di operai, di lavoratori autonomi e dipendenti. Penso ai sammarinesi emigrati in ogni parte del mondo che sono partiti senza soldi e con quattro stracci nella classica valigia di cartone. Penso agli operai che sono andati a lavorare nelle miniere perdendo la salute e rischiando la vita. Penso ai lavoratori dell’edilizia e delle fabbriche che hanno fatto crescere il Paese con un pesante lavoro e con sacrificio. Penso ai tanti soldi che dall’emigrazione sono arrivati per migliorare le condizioni di vita delle famiglie.

E’ dunque fuorviante il ragionamento negativo sul 1972 per l’introduzione della monofase in sostituzione dell’IGE che veniva abrogata per introdurre in Italia l’IVA europea. San Marino, nel 1972, ha fatto una scelta geniale che l’Italia ha accettato di buon grado dopo una complessa trattativa. E’ stata invece distorsiva e opportunista la gestione della nuova imposta sulle importazioni. Più si chiudevano gli occhi sui commerci impropri, sconfinati nel criminale, più era il denaro che entrava nelle casse dello Stato. Tutti i governi hanno avuto responsabilità, fino alla spudoratezza e alle complicità degli Anni Novanta e oltre. Ma oggi è inutile masturbarsi il cervello. Del resto la montagna di soldi entrata a San Marino è già stata sperperata da governi incapaci, disonesti, irresponsabili. Al posto dei soldi abbiamo i debiti. Al posto del lavoro abbiamo la disoccupazione. Al posto della sana amministrazione abbiamo la cricca padrona del Paese che succhia soldi pubblici continuamente e detta legge. La politica estera è inesistente.

I veri sammarinesi devono imporre il ritorno ad una comunità del lavoro, alla solidarietà sociale, alla onesta amministrazione della finanza pubblica, alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente, alla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. La politica non si può fare con lo specchietto retrovisore. Bisogna vivere il presente e costruire il futuro.

Emilio Della Balda