Ogni tanto mi inviano missive con le quali mi dicono di “smettere di scrivere sempre le stesse cose, tanto nessuno ti ascolta” e altre frasi simili. Potrei cavarmela rispondendo che sono un cittadino adulto e libero di scrivere quello che mi pare. Ma mi sembra troppo semplicistico e non mi soddisfa. Sento il bisogno di argomentare e di avanzare qualche pubblica domanda.
Come faccio a non trattare la necessità di un nuovo Piano Regolatore di generale interesse, impedito per oltre 20 anni da conservatori, affaristi e complici?
Come faccio a non parlare dell’urgenza di una politica della casa, bene sociale, soprattutto alla luce della buffonata delle residenze atipiche che hanno stravolto il mercato immobiliare e degli affitti creando solo danni e favorendo la speculazione di pochi?
Come faccio a non parlare del clamoroso inganno del debito estero che ha un costo spropositato per i cittadini e che viene considerato segreto di Stato per motivi inconfessabili?
Come faccio a non scrivere che l’inflazione ha diminuito del 20% il potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, solo in parte recuperato e non per tutti?
Come faccio a tacere sulla legge elettorale truffa che prevede un premio di maggioranza fino al 100% (!!!), impone un ingiusto sbarramento e tradisce la volontà popolare?
Come faccio a non denunciare la mancanza di equilibrio tra i poteri dello Stato, la mancanza di controlli, la mancanza di autonomia dell’apparato pubblico? Ma anche la mancanza di giustizia per effetto delle centinaia e centinaia di prescrizioni?
Come faccio a non invocare la riorganizzazione di tutti i servizi sanitari che porti all’eccellenza, partendo da un progetto di prevenzione e dalla difesa della sanità pubblica?
Come faccio a non sostenere la necessità di mettersi al lavoro sulla confusa e contradditoria legislazione statale, con l’obiettivo di redigere codici tematici, archiviando tutto ciò che è inutile e dannoso?
Se volessi elencare tutti i problemi sensibili non finirei mai di scrivere e dovrei ripetermi tante volte di fronte all’immobilismo dei governi. Rimango, comunque, testardamente attivo manifestando pubblicamente il mio pensiero nonostante non riesca a trovare interlocutori per lo scambio di opinioni, ad intrattenere confronti argomentati e basati su dati di fatto, a diffondere lo spirito critico di cui il Paese ha tanto bisogno.
Con le chiacchiere e con le lamentele non si ottiene alcun cambiamento.
Emilio Della Balda