Le elezioni per le Giunte di Castello hanno confermato la disaffezione dei cittadini alla vita pubblica in quanto i votanti sono stati il 41,34% mentre ben 676 sono state le schede bianche e nulle. Clamoroso è il caso del Castello di Serravalle dove i votanti sono risultati pari al 37,62% mentre le schede bianche e nulle sono risultate il 7,42% Solo un elettore su tre ha espresso un voto! Nei nove Castelli l’astensione è risultata il primo e unico partito.
La politica deve interrogarsi seriamente su questi risultati, perché di questo passo si indeboliscono le nostre istituzioni democratiche. E’ evidente che la partitocrazia non ha voluto la buona politica e la buona amministrazione; non ha voluto Giunte di Castello che operano per il bene comune, al servizio dei cittadini, per risolvere i problemi strutturali e quelli quotidiani. Ha cercato di trasformare le Giunte in pro-loco che fanno le feste, approfittando dell’impegno di persone attive e di buona volontà. Ha scelto l’inciucio delle liste uniche per evitare il confronto serio e il conflitto mite che sono il sale della democrazia. Ha imposto di non disturbare il manovratore.
A questo punto, solo un rinnovato e corale impegno di tutti gli eletti può rilanciare la funzione e la vitalità delle Giunte, alzando la voce verso il governo per poter svolgere il proprio ruolo, operando verso e con i cittadini per riconquistarne la fiducia.
Occorre dunque una forte intesa e un buon coordinamento di tutte le Giunte, unitamente alla realizzazione del volontariato di Castello per cementare la solidarietà umana e i rapporti sociali.
Emilio Della Balda














