Riprendiamo un post molto interessante di Emilio Della Balda su Facebook
Il terrore per la celebrazione di due referendum ha indotto il governo ad accettare i quesiti con due appositi articoli inseriti nella legge di Bilancio. Propone infatti di istituire il divieto di convertire in titoli del debito pubblico il credito di imposta concesso alle banche (art. 43), nonché di garantire la gestione pubblica di tutte le reti e infrastrutture di proprietà dello Stato (art. 44). Questo può impedire i referendum ma non basta.
Il credito di imposta è un grazioso regalo ai proprietari delle banche per evitare che debbano mettersi le mani in tasca e tirare fuori il denaro per l’aumento del capitale sociale. Per cui il credito di imposta va abolito.
Quanto alla gestione pubblica delle infrastrutture, è necessaria una legge articolata per evitare future privatizzazioni, per impostare una adeguata gestione del patrimonio pubblico, per disegnare un futuro per il Paese verso la socializzazione dei beni comuni. Aggiungerei che ci sono altri beni che appartengono a tutti. Sono i beni sociali quali la conoscenza, la previdenza, la salute. Beni che vanno messi al sicuro rispetto a possibili privatizzazioni. Beni che esigono una gestione democratica, partendo da una graduale socializzazione dell’Azienda Statale dei Servizi come sostengo da tanti anni.