Ero sicuro che dopo il mio post sullo scampo di Garibaldi avreste richiesto la mia valutazione sulle modalità di ingresso in Repubblica. E’ chiaro che Garibaldi è entrato nonostante la risposta negativa del Reggente Belzoppi il quale temeva di perdere la libertà della nostra Repubblica. E’ vero che i sammarinesi furono costretti a dargli rifugio. E’ sicuro che Garibaldi, con la sua intelligenza militare, cercò di guadagnare tempo chiedendo alla Reggenza di farsi mediatrice per ottenere eque condizioni di pace dagli austriaci.
Ma, Belzoppi e il governo fecero un capolavoro di diplomazia politica perché uscirono brillantemente da una situazione difficilissima e pericolosa senza venir meno ai principi del diritto sui quali era fondata la Repubblica.
Salvarono il territorio insieme alla tradizione del diritto d’asilo e all’indipendenza dello Stato. Ma salvarono anche Garibaldi che riuscì a raggiungere il mare Adriatico, e tutti i garibaldini che deposero le armi e per i quali San Marino ottenne un lasciapassare per la Toscana da dove espatriare.
Il comportamento del Reggente Belzoppi e del governo è stato veramente saggio facendo di necessità virtù. Infatti va tenuto nel debito conto il fatto che San Marino era dentro lo Stato Pontificio dove alcuni prelati avevano in mente di incorporarla come dimostrano vecchi tentativi ( Alberoni ) e tentativi seguenti allo scampo di Garibaldi ( ritiro delle armi garibaldine deposte sul Titano ).
La crisi del 1849 ha fatto emergere le difficoltà della nostra politica neutrale, di antica derivazione, ma ha anche evidenziato la solidarietà dei liberali sammarinesi con l’aristocrazia della Repubblica Romana.
Emilio Della Balda