Negli ultimi decenni, è stata sempre più abbandonata la democrazia lasciando spazio ai cosiddetti consulenti di comodo, più o meno competenti. In questo modo la politica è stata declassata alle capacità manovriere e furbesche; gli uffici amministrativi hanno rinunciato a gestire tematiche complesse. Cosicché il potere è passato a consulenti privati che dovrebbero avere conoscenze, ma più che altro adattano leggi esterne al nostro Paese mettendolo in coda al treno dell’innovazione.
Siamo addirittura arrivati ad assegnare a privati una costosa consulenza per redigere un Progetto Paese, che è una scelta prettamente politica che dovrebbero fare i cittadini, i partiti, le forze sociali. Sono stati spesi tanti soldi per consulenze inutili e perfino ridicole con l’unico risultato di deresponsabilizzare i politici e gli amministrativi, accompagnando il Paese verso un inesorabile declino politico e culturale e un grave deficit di democrazia.
Bisogna smetterla con i consulenti, salvo casi del tutto eccezionali e inevitabili. Bisogna ricominciare a confrontarsi, a studiare, ad analizzare i dati di sistema, a redigere ipotesi e proposte, a fare l’analisi dei costi e dei benefici, a prevedere i costi finanziari dei provvedimenti.
La politica deve riprendere il suo ruolo centrale e l’amministrazione deve mettere a disposizione competenze e responsabilità.
Emilio Della Balda
