San Marino. Emilio Della Balda: OCCORRE UNA “RIVOLUZIONE CIVILE”

Emilio Della BaldaOCCORRE UNA “RIVOLUZIONE CIVILE”

Senza un cambiamento  e un rinnovamento radicali si rischia la fine della Repubblica. Sono ancora troppo poche le voci che chiedono una “rivoluzione civile” per salvare il Paese dal grave declino dovuto ad una classe dirigente di basso livello che non legge neppure i dati della realtà. Una classe dirigente che non è stata capace di attuare riforme di sistema coerenti con le trasformazioni in atto. Una classe dirigente che sta in piedi grazie al clientelismo, al voto di scambio e alle grandiose campagne elettorali finanziate con le continue ruberie. Una classe dirigente incarcerata, indagata, sospettata, equivoca, specialista delle cordate, omertosa, che domina un Consiglio totalmente delegittimato da quanto emerge dalle indagini giudiziarie.

Siamo immersi in una crisi gravissima che non ha risparmiato neppure i corpi intermedi della nostra comunità. Infatti colpisce partiti, sindacati, associazioni di categoria senza che se ne intravvedano gli sbocchi. I primi segnali di crisi si erano già manifestati molti anni fa, ma furono coperti dalle grandi disponibilità finanziarie dello Stato; dal flusso di denaro proveniente da evasione e attività illegali; da attività di affaristi senza scrupoli e faccendieri intrallazzati con la politica politicante; dalla copiosa pioggia di tangenti provenienti dal sistema concessorio; dall’ ignavia e dall’opportunismo di molti cittadini ancora oggi legati ai partiti del malaffare e felici di partecipare al voto di scambio.

E’ questo il brodo di coltura delle 20 organizzazioni criminali che, secondo un recente rapporto antimafia, gravitano su San Marino senza che il governo illegittimo metta in atto un serio contrasto.

La crisi economica perdura da troppo tempo. Siamo al settimo anno consecutivo di recessione. Emigrati e disoccupati aumentano alla pari degli annunci e della propaganda del governo. Ma anche la crisi politica è molto grave. Non basta più voltare pagina. Bisogna cambiare il libro.

Emilio Della Balda