San Marino. Emilio Della Balda. Riflessioni sullo sciopero

Nelle battute del dopo sciopero, con il suo eccezionale successo, oltre alla questione del fisco iniquo che favorisce chi non paga le tasse e aumenta il prelievo su chi già le paga da sempre, sono emerse due questioni molto importanti. Si tratta dei lavoratori frontalieri e del livello dei prezzi del mercato interno. Si è detto che hanno partecipato allo sciopero molti lavoratori frontalieri e che i prezzi dei beni di consumo sono più alti a San Marino che in Italia.
Emilio Della Balda
Mi sembra del tutto normale che molti frontalieri abbiano partecipato allo sciopero in quanto sul totale di 22.544 dipendenti, sono 8.228 di cui 8.083 nel privato e 145 nel pubblico. Tengono realmente in piedi l’economia privata e hanno il diritto di essere rispettati e di ottenere lo stesso trattamento dei lavoratori sammarinesi o residenti. Nel lavoro conta la prestazione, non la residenza o la cittadinanza. Tra l’altro, i lavoratori italiani sono 10.230 e i sammarinesi sono 10.512 di cui 3.813 nel pubblico. I disoccupati sono 737. Questo dimostra che il clientelismo e la mancanza totale di programmazione dei vari governi hanno creato danni enormi invece di una possibile piena occupazione.
Quanto al livello dei prezzi interni, non ho elementi per valutare anche se non trovo un solo cittadino che non mi dica che tranne i carburanti e i tabacchi sono più alti di quelli del circondario. Ma, invece di fare tante chiacchiere e battibecchi, il governo potrebbe promuovere una riunione con le associazioni dei consumatori e con i commercianti, per fare il punto sulla situazione, magari con la collaborazione della polizia civile.
Il problema va affrontato con urgenza perché è molto importante.
Emilio Della Balda