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A chi, come me, contrasta la cricca da quasi quarant’anni, la notizia che si sta cercando di indagarla ufficialmente fa molto piacere.
Per chi, come me, è stato perseguitato in modo feroce dalla cricca con lo scopo, peraltro riuscito, di mettermi ai margini della politica e fuori dalle istituzioni democratiche, è una bella notizia in quanto evidenzia che, finalmente, nel Paese si fa strada la volontà di fare i conti con un vergognoso passato.
Non ho alcuna sete di vendetta perché non è nelle mie corde e ho raggiunto da moltissimo tempo una invidiabile serenità. E’ invece sete di giustizia. E’ l’aspirazione a chiudere i conti degli ultimi decenni per una ripartenza morale, democratica, popolare, che dia voce a chi non ce l’ha e che sia alla base di un radicale cambiamento.
E’ la necessità politica e storica di far sapere ai cittadini il motivo per il quale siamo passati da una ricchezza immensa ad un debito pubblico enorme; dalla vera politica all’antipolitica.
La cricca è stata devastante per il nostro Paese a partire dai primi passi grossolani del “colpo di stato bianco” del 1986 per darsi poi una organizzazione strutturata per gestire i vari livelli della politica e la manodopera spicciola.
La cricca ha cambiato completamente il corso della politica con le famose collaborazioni pubblico/privato; con il rifiuto di entrare nell’Unione Europea; con la vendita tangentizia delle licenze bancarie a generosi pseudo imprenditori e la svendita dei crediti bancari incagliati; con il riciclaggio e la copertura di commerci impropri; con il clientelismo e il voto di scambio che hanno massacrato il Bilancio dello Stato; con il debito estero assurdo; con affari misteriosi; con l’impunità di reati gravissimi; con la formazione e la caduta di governi; con il reclutamento di numerosi complici ai quali sono state distribuite abilmente le briciole del grande giro di soldi illeciti.
Infine, la cricca sta facendo il tentativo nefando di passare il proprio appellativo, del quale vanto la paternità, fin dagli Anni Novanta del secolo scorso, ad alcuni furfanti criminali, cresciuti al suo seguito, che hanno cercato maldestramente di mettersi in proprio 10 anni fa con un presuntuoso assalto al sistema bancario, ben presto fallito anche per merito della pubblica denuncia di un gruppetto di donne coraggiose alle quali confermo la mia riconoscenza.
La paternità della San Marino da bere è della cricca che ha attentato al prestigio della Repubblica, ha cancellato la politica, ha devastato le finanze pubbliche. Ben venga dunque una indagine approfondita fatta da una commissione indipendente e professionale, senza interferenze politiche, nominata dal Consiglio.
Emilio Della Balda