San Marino. Emilio Della Balda sui tre contratti del debito estero, infiltrazioni mafiose, rapporti con i cavalieri bianchi e attività bancarie e commerciali

Nei giorni scorsi avevo evidenziato le prime mosse pre elettorali e anche un certo trambusto nella cricca per la distribuzione dei fili del teatrino.
La cricca è un pò in difficoltà perché prevedeva un tranquillo passaggio elettorale e la formazione di un governo ad essa funzionale. Mentre già in questa fase emerge un notevole nervosismo insieme ad iniziative, più o meno organizzate, che sfuggono al suo controllo.
L’imperativo assoluto è quello di mantenere il segreto sui tre contratti per il debito estero, sulle infiltrazioni mafiose, sui rapporti con i Cavalieri Bianchi, su alcune delicate questioni che riguardano le attività bancarie e commerciali. Evidentemente, un cambio di governo potrebbe far saltare il coperchio del pentolone e la cricca vuole scongiurare questa eventualità.
Ma in politica può succedere che i patti firmati tra dirigenti di partiti non vengono mantenuti.
Infatti, qualcuno ne ha diversi in cassaforte.
Può succedere che i vertici di partito vengono sconfessati pubblicamente come è avvenuto per la Democrazia Cristiana sulla questione della cannabis.
Può succedere che le furbate, come quella sull’Europa, si ritorcono contro chi le promuove con superficialità e spregiudicatezza.
Ma c’è qualcosa di ancora più importante che non viene preso in considerazione, non si capisce se per arroganza o per ottimismo. Infatti, il governo che va alle elezioni è un’anatra zoppa che si presenta agli elettori con chiacchiere, falsità e mediocre propaganda. Si presenta con un bilancio fasullo, con un debito pubblico enorme, con una compagine sgangherata, senza riforme, senza visione, senza pianificazione territoriale, senza politica economica e finanziaria, senza un progetto paese.
E allora può succedere che il governo che vuole la cricca non si può realizzare perché gli elettori si svegliano, capiscono che hanno in mano un grande potere, si rendono conto che un cambiamento è possibile e quindi non lo votano.
Emilio Della Balda