Sergej Lavrov: “Noi apprezziamo il fatto che San Marino, nonostante le pressioni esercitate sulla Repubblica dall’esterno, non abbia aderito alla spirale sanzionatoria antirussa promossa da Bruxelles, su dirette istruzioni di Washington. Questo approccio autonomo e pragmatico del vostro Paese, che favorisce lo sviluppo ulteriore dei nostri legami economico-commerciali e finanziari, merita il più profondo rispetto”.
La giornata di ieri è stata definita storica per la visita ufficiale in Repubblica del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov durante la quale si è proceduto alla sottoscrizione di un memorandum d’intesa ad ampio raggio, si va dal settore economico a quello finanziario, dall’ambito turistico a quello commerciale ed accademico. Ne consegue che c’è un rafforzamento dei legami con la federazione russa nella cornice di un percorso giudicato però non del tutto lineare.
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Proprio lunedì scorso infatti San Marino ha ratificato la propria adesione alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Il che ha dato luogo ad un approfondito dibattito in aula dove in particolare è stato il consigliere del Pdcs Pasquale Valentini a far notare come “c’è anche una questione di equilibri geopolitici visto che dal 2014 la banca alla quale ora aderiamo ha interrotto i finanziamenti alla Russia dopo i fatti dell’Ucraina, sono stati sospesi interventi di circa 3 miliardi di dollari. Scopriamo allora che c’è questo problema con la federazione russa, scopriamo che verrà il ministro degli esteri, scopriamo che abbiamo un conso- le della federazione russa appena nominato”.
Anche il capogruppo del Pdcs Alessandro Cardelli ha proposto un’analisi cercando di andare oltre alla superficie delle cose: “Questo genere di visite è sicuramente utile, la cosa più importante è che ciò non precluda in alcun modo le relazioni con l’Unione europea, vista l’urgenza di un nuovo accordo con la UE, perché per quanto il governo sbandieri questo risultato ad oggi ancora non è stato fatto niente e i problemi, soprattutto per le aziende (vedasi T2) sono ancora tutti sul tavolo”.
Emblematici alcuni passaggi del discorso pronunciato dal ministro russo: “Noi apprezziamo il fatto che San Marino, nonostante le pressioni esercitate sulla Repubblica dall’esterno, non abbia aderito alla spirale sanzionatoria antirussa promossa da Bruxelles, su dirette istruzioni di Washington. Questo approccio autonomo e pragmatico del vostro Paese, che favorisce lo sviluppo ulteriore dei nostri legami economico-commerciali e finanziari, merita il più profondo rispetto. Apprezziamo vivamente anche il convinto impegno della leadership sammarinese nel preservare la neutralità del paese. La Russia è interessata a consolidare il livello tradizionalmente elevato della collaborazione in diverse piattaforme multilaterali, ivi compreso il reciproco sostegno delle candidature alle elezioni per le diverse strutture del sistema Onu. Colgo l’occasione per esprimere la mia riconoscenza per l’appoggio offerto nel 2018 ai rappresentanti russi nel Comitato per i diritti dell’uomo, nel Consiglio dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni, nel Comitato esecutivo di Interpol e nel Comitato Direttivo di UNIDROIT. A nostra volta siamo pronti a considerare positivamente le proposte di candidature di San Marino alle elezioni in organismi internazionali”. […] “Purtroppo, al momento il Consiglio d’Europa sta vivendo una crisi profonda legata all’illecita violazione dei diritti della delegazione russa nella sua assemblea parlamentare. Tutto questo mentre lo statuto del Consiglio prevede sia garantita la rappresentatività paritaria degli Stati in tutti i suoi organismi. Sappiamo che la maggioranza dei paesi europei non ha interesse a che la Russia esca dal Consiglio d’Europa. Contiamo che il buon senso finirà per avere la meglio”. La RepubblicaSM