Gentile Dott. Giuseppe M. Morganti l’oggetto della sua mail cita: “Diffamazione pubblicata su La Voce”. In Italia la diffamazione è un reato e lei accusandoci di aver commesso un reato, spero senza rendersene conto, ne commette (conclamato) uno ben più grave, che è quello di calunnia (da 4 a 10 anni di carcere ed è previsto l’arresto se c’è continuazione). La sua mail è finita a una serie di indirizzi con il reato di calunnia nei confronti della Voce di Romagna. Il nostro articolo è di cronaca (vera, non smentibile) e dà conto di un procedimeto giudiziario di un personaggio pubblico. Non siamo stati noi ad accusare il Magnifico Rettore, ma è stata una procura e i giudici hanno accolto la richiesta di rinvio a giudizio inoltrata dalla stessa Procura, tanto che lo stesso imputato procederà con un rito alternativo, quello abbreviato. Da parte nostra non c’è stata alcuna accusa al Rettore e a Lei. Per il resto ci siamo posti delle domande. E la ringrazio che in parte ha risposto. Non credo sia Lei il legale del Rettore, anche se dalla sua mail potrebbe sembrare. Lei non tenuto a rettificare nulla ai sensi di legge. Mi piacerebbe molto pubblicare la Sua lettera per esteso, ma purtroppo è di 10mila battute per le quali servirebbero due pagine e mezzo. Può ben capire che non è possibile. Se vuole inviare 2000 oppure 2500 battute (senza calunnie e di questo mi raccomando perché si configurebbe la continuazione ), sarò ben lieto di ospitarla.
Cordiali Saluti
Raimondo Baldoni