San Marino. Ercolani: “Da fuori non comprendono la mancanza di coesione delle nostre banche”

Molti amici mi chiedono come va il sistema bancario sammarinese chiedendomi di dare risposte sincere. Vogliono sapere quali sono i problemi veri e cosa affligge il mondo delle banche. In pratica sul loro stato di salute. La cittadinanza vive le vicende finanziarie con profonda preoccupazione come quel paziente gravemente malato che aspetta il responso dello specialista che lo ha appena visitato. Me lo chiedono anche molti operatori italiani, amici che lavorano in banche italiane oltre ai colleghi, funzionari e dirigenti, di banche estere. Rispondo sempre positivamente sulle sorti di San Marino anche se la professionalità dei colleghi vede nella mia difesa della Repubblica una sorta di malcelata eleganza, al limite della credibilità. Ma quello che non capiscono fuori dai confini è la mancata coesione delle banche sammarinesi. Anzi notano il fenomeno “mors tua vita mea” che è la peggior cosa che possa capitare ad un sistema bancario in crisi, come quello di San Marino. In buona sostanza una banca ne approfitta ai danni di un’altra, magari messa volutamente in difficoltà. C’è in effetti un caso specifico bancario in cui altre banche hanno cercato, a volte con successo, di rilevare i pezzi pregiati precedentemente acquisiti dalla banca da colpire. Mi riferisco a società costituite come una fondazione culturale con le sue opere d’arte, società di gestione del risparmio, villa d’epoca e prestigiosi immobili facenti capo appunto alla banca “bersaglio”. Sono operazioni eticamente da evitare perché basterebbe attendere di parlare con i veri interlocutori: gli azionisti di quella banca.
Stefano Ercolani