San Marino. “Esaurite scorte di mascherine ma non sono necessarie”

Più e più volte abbiamo scritto che la miglior cura per arginare il virus del panico che si è diffuso velocemente tra la popolazione è l’informazione. E non si può certo dire che questa sia mancata. L’Iss sta organizzando una conferenza al giorno e la stampa sta dando il proprio contributo. Le persone sono giustamente affamate di notizie, vogliono sapere come comportarsi, si sentono più al sicuro sapendo che c’è un costante monitoraggio della situazione. Così non ci sono più le file al supermercato e le persone sembrano aver capito che siamo sì di fronte ad una situazione non ordinaria ma che il coronavirus non è l’apocalisse. Ciò che invece in tanti si ostinano a non capire è che la corsa alla mascherina non è soltanto inutile e costosa ma potrebbe mettere a repentaglio la salute di chi ne ha o ne avrà realmente bisogno. Ne abbiamo parlato con il giovane farmacista e consigliere di Npr Giacomo Simoncini.

Consigliere, le farmacie hanno ancora scorte di mascherine?
“Al momento non vi sono scorte, il vero e proprio assalto da panico c’è stato la scorsa settimana. In farmacia, tutti i giorni la gente chiedeva le mascherine, noi siamo rimasti sprovvisti, abbiamo dovuto mettere cartelli ovunque. Il problema è anche legato al fatto che l’Italia aveva mandato gran parte delle scorte in Cina come aiuto. Le poche rimaste sono state giustamente spedite alle strutture ospedaliere”.

Quali erano i prezzi delle mascherine?
“Quelle che vendevamo noi erano quelle chirurgiche che costavano pochi centesimi”.

Come mai le persone si ostinano a voler comprare le mascherine nonostante il loro prezzo sia salito alle stelle e non siano necessarie?
“Effettivamente le mascherine alle persone che sono in salute non servono, servono a chi potrebbe avere contratto il virus o agli operatori sanitari. Il fatto è che le persone sono spaventate, nonostante le fonti di informazione sono state chiare nel fornire dettagli, ognuno di noi sembra sentirsi più sicuro con i dispositivi di protezione nonostante non siano necessari. Questo porta un danno a coloro ai quali potrebbero servire davvero”.

Alcune attività commerciali hanno dovuto mettere un limite al numero di mascherine acquistabili da una persona e poi le scorte sono comunque esaurite.
“Il che ricorda molto la vendita degli Iphone appena usciti. Anche noi avevamo uno stock di amuchina che è finito nel giro di pochissimo tempo”.

Da consigliere quale messaggio si sente di mandare alla cittadinanza?
“Penso che sia sufficiente rispettare ciò che è scritto nelle ordinanze per vivere in maniera serena e senza panico. Tutti gli organismi preposti sono al lavoro 24 ore su 24, l’ospedale è in contatto con regioni limitrofe per sopperire a casi gravi”.

Il malato che soffre di più è forse la nostra economia.
“Questo è certamente vero e infatti finita questa emergenza dovremo essere bravi a spendere nel nostro Stato, sono tantissime le attività che ora stanno soffrendo”.

Repubblica Sm