Riceviamo e pubblichiamo
Spett.le Redazione di Giornale.SM,
ho avuto modo di ascoltare sul vostro sito web l’intervento di ieri in CGG del Cons. Boschi di “Civico 10”, il quale ha dedicato una parte importante del suo intervento a muovere una serie di critiche sul mio operato e sulla mia persona e mi corre l’obbligo di effettuare alcune precisazioni:
- il Consigliere Boschi ha richiamato la circostanza che, al momento del mio insediamento in Cassa di Risparmio, oltre un anno fa, in occasione del rinnovo di tutti gli organi delle partecipate della banca, in qualità di unico rappresentante delle opposizioni, io abbia manifestato la disponibilità a ricoprire incarichi nell’Organo di Controllo in una società controllata da Cassa. Al riguardo, faccio presente che, in tale circostanza, il Presidente e altri consiglieri di amministrazione hanno assunto incarichi in diverse società partecipate, cumulando ovviamente i relativi compensi. A mio avviso, il fatto di consentire a chi rappresenta le minoranze di avere un proprio rappresentante nell’Organo di Controllo costituisce un principio di civiltà giuridica applicato pressoché ovunque che è altresì utile a rafforzare l’azione di controllo e prevenire episodi di mala gestio. Nel rammentare correttamente la circostanza che la Legge preveda incompatibilità tra il ruolo di amministratore della controllante e quello di sindaco di società controllata, il Cons. Boschi omette di dire che il sottoscritto chiese al Presidente di Cassa che un posto nell’Organo di Controllo della controllata fosse comunque destinato ad un professionista espressione delle forze di opposizione, ma prevalse, invece, tra i consiglieri di maggioranza di Cassa di Risparmio, l’orientamento di inserire esclusivamente persone di propria fiducia in tutti gli organi di amministrazione e controllo delle partecipate, con una sola eccezione;
- il Consigliere Boschi, che appare molto bene informato rispetto alle dinamiche interne del CdA di Cassa, sostiene che io, in un primo momento, avrei approvato la vendita degli NPL di Delta mentre successivamente, in seguito ad una “ feroce lavata di capo” da parte di chi mi avrebbe nominato, avrei preso le distanze da tale decisione. Al riguardo, faccio presente che – come noto – il CdA di Cassa nella primavera del 2018 ha approvato all’unanimità un’articolata relazione del Direttore Generale destinata alla Commissione Finanze la quale, pur non affrontando al tempo tutti gli aspetti relativi alla cessione dei crediti, propendeva per tale tipo di soluzione. Non ho difficoltà a riconoscermi in quella decisione, assunta in quel contesto e con le informazioni allora disponibili, ma rassicuro il Consigliere Boschi che a farmi cambiare idea non è stata una “feroce lavata di capo”, bensì almeno tre circostanze che troppo spesso la maggioranza sembra non ricordare: i) solo nei mesi successivi all’approvazione della suddetta relazione e alla Commissione Finanze è stata fornita evidenza che una parte significativa, in termini di valore, del portafoglio ceduto fosse costituita da crediti sanitari, i quali, anche secondo i liquidatori delle società del Gruppo Delta, sono crediti di ottima qualità, escutibili e realizzabili quasi integralmente e che generano dei rendimenti pari al tasso Euribor +8%, rendimento che attualmente nessun impiego alternativo nel comparto bancario è in grado di offrire; ii) l’ultima delle relazioni sui crediti Delta, richiesta dal Segretario alle Finanze a Cassa a ridosso della cessione, si basa su ipotesi del tutto in contrasto con quelle che sono le indicazioni provenienti da Banca d’Italia circa la valutazione e la gestione degli NPL – mi riferisco, ad esempio, alla tempistica di escussione degli NPL ed ai tassi di attualizzazione da utilizzare – da cui ne conseguirebbe un minore valore attuale di tali crediti e, quindi, una maggiore convenienza alla cessione; iii) le ordinanze del Tribunale, pubblicate su questo giornale e su altri organi di stampa, gettano un’ombra sinistra sull’intera operazione di cessione dei crediti e appalesano dei rischi legali e reputazionali per Cassa di Risparmio che, nonostante i miei richiami nelle sedi competenti, i consiglieri espressione della maggioranza non hanno inteso neppure discutere;
- il Cons. Boschi ha duramente censurato il fatto che io abbia partecipato ad una conferenze stampa, abbia confuso un “esposto” con una “impugnazione”, sia – a suo avviso – venuto meno ai miei obblighi di riservatezza, abbia partecipato ad una serata pubblica e che io sostenga tesi contrarie agli interessi della banca. Sul fatto che abbia confuso un “esposto” con una “impugnazione” mi sono già espresso sull’organo di stampa il cui giornalista mi ha posto un quesito su una questione che non avevo in animo di trattare né in conferenza stampa né nella serata pubblica. Tengo a chiarire che la serata pubblica alla quale sono stato invitato e la precedente conferenza stampa organizzata per promuovere la serata pubblica sono state organizzate da forze politiche e persone che lavorano incessantemente e con grande spirito di sacrificio per cercare di individuare delle soluzioni alle numerose criticità che affliggono il sistema bancario sammarinese. Con lo stesso spirito di servizio ho ritenuto di voler fornire il mio modesto contributo per una riflessione che – lo dico senza polemica – non sia sempre tesa al perseguimento delle soluzioni più facili ed immediate dei problemi (mi riferisco, ad esempio, alla cessione dei crediti Delta, ovvero all’ottimistico progetto di integrazione che ha occupato le pagine dei giornali nei giorni scorsi). Ritengo che riflettere e dibattere di soluzioni circa le criticità che riguardano il sistema bancario sammarinese ed i legami tra sistema bancario e politica economica non sia in contrasto con i doveri di ufficio e di riservatezza di un consigliere di amministrazione di una banca e invito il Consigliere Boschi a precisare quali delle mie tesi, a suo avviso, sarebbero contrarie agli interessi della banca. Faccio presente al Cons. Boschi, sperando così di rasserenare gli animi, di essere disponibile a partecipare ad altri eventuali dibattiti sul sistema bancario sammarinese organizzati da altre forze politiche e sociali che intendessero promuoverli, ove si ritenga che io possa apportare un qualche valore alla riflessione su tali temi;
- il Cons. Boschi insinua che io non avrei a cuore gli interessi di San Marino, poiché non sono di San Marino e i miei figli non vanno a scuola a San Marino. Questa è l’accusa che, onestamente, mi addolora di più, perché chiunque mi conosca sa con quanto impegno mi stia dedicando a questo incarico, in un contesto che ha cercato in ogni modo di ammutolire una voce fuori dal coro. Faccio presente al Cons. Boschi che io sono genuinamente ed intimamente interessato alle sorti di San Marino, per una pluralità di ragioni, la più importante delle quali è riconducibile proprio al luogo in cui mia figlia va a scuola. Mia figlia andava a scuola in Italia, Paese bellissimo dal quale provengo, che, come noto, si caratterizza per un debito pubblico tra i più alti tra i Paesi avanzati, che supera di gran lunga il PIL annuale. In ragione di tale enorme stock di debito l’Italia ha nel corso degli anni progressivamente disinvestito sulla scuola pubblica, sulla sanità e su altri settori cruciali per il progresso di un Paese. Per queste ragioni, oggi mi figlia non va più a scuola in Italia. Invito, quindi, il Cons. Boschi a considerare con attenzione le conseguenze di decisioni di politica economica frettolose (p.es. cessione dei crediti Delta ovvero progetti di fusione bancari non supportati da solide analisi) che, facendo aumentare rapidamente il debito pubblico di San Marino, potrebbero mettere a rischio la qualità dei servizi pubblici e, più in generale, il benessere dei sammarinesi nel prossimo futuro;
- Il Cons. Boschi si domanda se vi siano state contestazioni su specifici provvedimenti tecnici assunti dalla banca di Stato, ritenendo egli – a quanto sembra – che non vi siano state contestazioni. Posso confermare al Cons. Boschi che diversi provvedimenti assunti dalla banca sono stati aspramente dibattuti e criticamente analizzati dal sottoscritto e sono a disposizione del Consigliere per offrirgli indicazioni maggiormente puntuali.
Vi sarei grato se voleste pubblicare questa mia nota di replica sul vostro giornale.
Cordiali saluti,
Gianfranco Vento