Come non è pensabile dover affrontare oggi una guerra senza armi adeguate, così è impensabile oggi fare politica senza l’appoggio di un organo d’informazione. Non è possibile per qualsiasi partito informare debitamente i cittadini qualora non disponga di un qualche organo d’informazione proprio o che per lo meno che non gli sia ostile raccontando fatti e accadimenti in modo distorto e arricchiti da fake news che indirizzano gli elettori verso uno specifico modo di interpretarli e giudicarli. Il Belpaese pur dichiarandosi democratico con la sua libertà di stampa, si trova, sentite, sentite un po’… al 58°posto nella graduatoria mondiale. Inutile negarlo, ogni testata giornalistica ha un suo indirizzo, i propri obiettivi. Una informazione libera esiste solo sulla carta e nella celebrazione della Giornata Mondiale a lei dedicata. Niente di più se non nei tanti pomposi discorsi che si fanno in tale occasione. Nei fatti non potrà mai esserci una libera informazione poiché ogni suo operatore è sempre legato, anche inconsciamente al suo pensiero politico poi coincide quasi sempre con quella della direzione e soprattutto della proprietà, per cui ne viene condizionata l’esposizione dei fatti e delle cronache e degli editoriali. Ci sono media che si pongono l’obiettivo nobile di informare e altri media che invece si pongono di manipolare l’opinione pubblica. Ne consegue che in una campagna elettorale se non si dispone di un costante sostegno da parte di ogni tipo di informazione, diventa tutto più difficile, soprattutto nel contrastare e combattere l’avversario che può disporre di tale arma. E l’informazione è quella più letale usata in politica-
(LO STRADONE)