San Marino. Non esiste delibera per autorizzare Celli alla diffusione dei nominativi debitori

La notizia se confermata dalla maggioranza è ancora più grave di quello che pensavamo.

Tutti sappiamo come il Segretario Celli abbia agito contravvenendo alla legge sul segreto bancario distribuendo la lista dei debitori inesatta ai capigruppo consiliari, ma quello che non ci saremmo mai immaginati e che l’avesse fatto di sua spontanea volontà senza confrontarsi con la maggioranza e senza una specifica delibera o scelta del Congresso di Stato.

Quindi probabilmente il Segretario Celli si è mosso come un elefante in una cristalleria senza confrontarsi con i suoi colleghi di governo e senza che questa lista debitori inesatta fosse stata chiesta dalle opposizioni; queste invece sono mesi che chiedono la lista dei 20 maggiori debitori che è tutt’altra cosa.

Ma allora perché rischiare così tanto; la class action che verrà formata porterà inevitabilmente a un rinvio a giudizio del Segretario delle finanze di San Marino per aver infranto la legge sul segreto bancario, legge severissima, e per abuso di potere arrecando seri e importanti danni alla carriera politica dello stesso Celli. Tutti lo scaricheranno, è inevitabile.

Ma allora perché commettere un simile errore? Alcuni dicono per incapacità, e ci può stare, altri per sviare l’attenzione verso le problematiche bancarie come il caso del rinnovo dell’incarico a Romito, e ci può stare anche questo, ma noi ci siamo fatti un’altra idea.

Celli ha agito d’istinto, non calcolando le reali reazioni che la pubblicazione della lista avrebbe potuto portare. Celli non sapeva che la lista fosse errata e quando ha visto il nome del Direttore di Giornalesm Marco Severini, lo stesso che ha pubblicato l’articolo sull’assegno non pagato da parte di Celli per oltre 12.000 e sostituito con un’assegno poi protestato, nella lista con un debito consistente da pagare non ci ha pensato due volte a dare in pasto al paese, attraverso la consegna ai capogruppo, un elemento che potesse definitivamente togliere dalla scena mediatica una reale minaccia al suo potere politico.

Ma Celli non sapeva che Severini non doveva alcunché e non aveva nessun debito; il Comitato di Sorveglianza non lo aveva depennato come invece doveva fare compiendo un gravissimo errore.

Quindi oltre alla beffa anche il danno perché sarà proprio Severini che si farà promotore di una Class Action proprio contro Celli per aver infranto la legge sul segreto bancario e per abuso di potere; una Class action che probabilmente sarà composta da tante persone letteralmente infuriate contro il Segretario alle finanze. (per farne parte manda una mail a: marco.severini1420@icloud o telefona o invia un messaggio al 334.2336344)

E Celli sarà solo, nessuno lo aiuterà, risponderà personalmente con i suoi beni perché ha agito istintivamente da solo senza avere una delibera del Congresso di Stato.

Celli è sempre più solo e sarà sempre più nei problemi dato che da quando è stato nominato Segretario non ne ha combinata una giusta e il paese gli si sta rivoltando contro in maniera massiccia.