San Marino. Estate Covid: lo scudo dei vaccini regge anche contro le varianti, ma è buona regola stare sempre attenti… di Alberto Forcellini

 

L’ospedale di San Marino è Covid free ormai da molte settimane, gli ospedali italiani vedono il crollo dei ricoverati, quasi ovunque contagi a livelli bassissimi, si parla di vacanze, di musica, di divertimenti, di cene al ristorante, partite di calcio, di riapertura delle discoteche: possiamo stare tranquilli? È tutto finito? Oppure corriamo il rischio che il prossimo autunno ci troveremo di fronte alla quarta fase della pandemia? Quanto dobbiamo temere le varianti, che si affacciano progressivamente in un paese o nell’altro?

Crescete e moltiplicatevi. È l’imperativo iscritto nel codice genetico di ogni essere vivente. Compresi i virus. Per questo motivo la variante Delta del Sars Cov-19 sta diventando dominante in Europa. Ne sono invasi il Portogallo, l’Inghilterra, l’URSS e tanti altri paesi. Anche l’Italia registra ogni giorno nuovi focolai. Poco importa se la variante appare con basso tasso di patologicità: la sua carica diffusiva sembra altissima. Al momento i suoi effetti sembrano molto simili a quelli di un normale raffreddore, ma è proprio questo che potrebbe portare ad una sottovalutazione delle conseguenze.

Per fortuna ci sono i vaccini. È ormai assodato che la doppia dose di qualsiasi siero oggi sul mercato è efficace anche contro la variante Delta. Come tutte le varianti, anch’essa accumula mutazioni con una relativa facilità, tanto che molto presto ha dato origine a una sorta di “famiglia”, i cui membri rappresentano le nuove versioni, tra cui la Delta Plus, appena isolata. Tornando ai vaccini, la dose unica arriva a una protezione del 30 per cento, circa. Quindi serve a poco. Nonostante le difficoltà che stanno ancora riscontrando le campagne vaccinali, tutti dovrebbero farsi entrambe le dosi.

In autunno, teoricamente, dovremmo essere fuori dalla pandemia. Per il mese di settembre, anche l’Italia dovrebbe avere raggiunto la cosiddetta immunità di gregge, mettendo tutti al riparo da una nuova ondata. Parola del generale Figliuolo, che però continua a dover fare i conti con la confusione i timori che regnano su AstraZeneca, ma soprattutto con la scarsità di rifornimenti su Pfizer. Ma soprattutto con il fatto che la maggior parte delle persone sembra aver abbassato la guardia.

Per fortuna abbiamo lo Sputnik! Pensiamo solo in via astratta se San Marino avesse usato AstraZeneca: ci sarebbe stata la rivoluzione. Le opposizioni avrebbero chiesto le dimissioni di tutto il governo. Anche lo Sputnik, che all’inizio è stato contrastato non poco perché non approvato EMA, è stato avversato parecchio. Poi hanno giocato a favore due elementi importanti: la perfetta organizzazione della campagna vaccinale e l’indiscutibile gradimento della stragrande maggioranza della popolazione. A quel punto, anche le forze di opposizione si sono dovute arrendere.

Oggi, le condizioni geopolitiche non sono cambiate e, nonostante il disgelo Usa – URSS, Sputnik ha ancora il niet dell’Europa. Ma i tanti studi promossi su questo vaccino da importanti centri di ricerca italiani, stanno dimostrando che è uno dei migliori sieri a disposizione. Basta andare a Rimini e parlare con chiunque, per sentire dire: San Marino? Tutti con lo Sputnik! Beati voi!

Dimenticare il Covid. Magari! Ma non è ancora possibile. Si può fare una vita “quasi” normale: andare al mare, programmare una vacanza, partecipare a un concerto, godersi la partita in compagnia, invitare gente a cena, ma sempre con quell’accortezza che finora ci ha salvati dalla malattia. Ad esempio: la mascherina, così avversata da una parte della popolazione, è stata una barriera preziosa contro il diffondersi del contagio. Così pure la distanza interpersonale e l’igienizzazione delle mani.

Quindi: baci, abbracci, strette di mano ed effusioni solo con chi sappiamo che come noi si è vaccinato, e che come noi ancora non ha abbassato la guardia. Attenzione quando si creano delle file e a qualsiasi forma di assembramento.

Chi vuole, chi può, aiuti a far capire coloro che ancora non hanno capito cosa è capitato nel mondo intero.

a/f