A San Marino continua a girare la lettera di una sedicente vedova e la sua eredita?: attenzione.
Capita in maniera sempre piu? frequente, purtroppo, che le forze dell’ordine ricevano denunce di truffe, perpetrate via internet, nelle quali le vittime dichiarano di essere state raggirate da un presunto “militare” – di solito di nazionalita? statunitense – conosciuto sul web il quale, dopo averne carpito la fiducia raccontando improbabili gesta eroiche compiute nei piu? pericolosi teatri di guerra del pianeta, comincia a chiedere soldi adducendo fantasiose motivazioni e riuscendo a volte, ahime?, ad ottenerli.-
Un caso del genere e? stato recentemente denunciato a due passi dal Titano da una signora di media eta?, la quale ha dichiarato di essere stata contattata, tramite un sito per poter apprendere e migliorare la lingua inglese, da un presunto militare americano in servizio in Afghanistan, che si era presentato come “John Reed”.
A seguito di diverse mail l’uomo riusciva a carpire la fiducia della donna facendola innamorare, e dopo averle raccontato di aver effettuato una missione di guerra ed aver ricevuto quasi due milioni di dollari da una personalita? straniera salvata, chiedeva di poterle spedire un pacco con i soldi e di conservarglielo fino al suo ritorno dell’Afghanistan. La donna, ormai infatuata, acconsentiva fornendogli tutti i suoi dati; successivamente veniva contattata da una presunta ditta di spedizioni che le chiedeva di pagare le spese per poter ricevere il pacco. In totale la donna effettuava diversi bonifici per un ammontare di Euro 15.000,00.
In questo periodo i truffatori on-line si danno una grandissimo da fare. A San Marino ad esempio continua a circolare una mail molto particolare. Chi scrive e? una sedicente vedova, che in un italiano stentato racconta di avere ricevuto una grossa eredita? – si parla di milioni di euro – dal marito. Siccome tale vedova avrebbe solo poche settimane di vita, vorrebbe affidare tutti questi soldi a qualcuno capace di utilizzarli per opere di bene. A questo proposito, vengono richiesti alla fine tutti una serie di dati. Ecco il testo della lettera: “Io sono la signora Anne Sedes vedova soffre da tempo di malattia (cancro), c’e? fondi ho ereditato da mio marito amorevole Mr Daniel Sedes, la somma di (US $ 3,5 milioni), che ha depositato in banca prima della sua morte, ho bisogno di un onesto e timorato di Dio persona che puo? utilizzare tali fondi per l’opera di Dio.
Ho preso questa decisione perche? non ho nessun figlio che erediteranno questo denaro e non voglio una situazione in cui questi soldi saranno utilizzati in modo empio. Ecco perche? sto prendendo questa decisione, e il mio medico mi ha confermato che ho meno di tre settimane di vita, dopo aver conosciuto la mia condizione, ho deciso di donare questo fondo ad una carita? o individuo che utilizzera? questi soldi per aiutare i poveri e i bisognosi in conformita? alle mie istruzioni. Voglio una organizzazione che utilizzera? questo fondo per gli orfanotrofi, scuole e la chiesa, le vedove, di moltiplicazione della parola e l’opera di Dio. Per favore, se si sarebbe in grado di utilizzare tali fondi per l’opera del Signore mi ha gentilmente risposto. Non appena ho ricevuto la tua risposta, ti daro? ulteriori direttive su come si sta per fare per rivendicazioni di detti fondi. Distinti sorella in Cristo, la signora Anne Sedes”.
Semmai qualcuno dovesse abboccare e rispondere, verrebbero successivamente richiesti dati bancari, utilizzati per truffe o operazioni opache in odore di riciclaggio. Superfluo aggiungere di cestinare questo genere di mail, ribadendo per la milionesima volta di non fornire mai dati o elargire soldi se non si e? certi dell’identita? di chi fa tali richieste.
D’altra parte solo qualche mese fa la polizia italiana ha smascherato l’ennesima “truffa americana” la cui eco era arrivata fin sopra il Monte. Anche in questo caso una signora riccionese e? stata contattata su Facebook da un presunto militare americano di stanza in Nigeria, vedovo con una figlia che si presentava come Thomas Cody. Dopo lunghe giornate di conversazione, la relazione tra i due si e? evoluta, tanto da far nascere nella 55enne il desiderio di incontrare l’uomo.
Con varie scuse il militare ha iniziato cosi? a chiederle denaro, col pretesto che lui, essendo all’estero in missione, non poteva disporre di somme di denaro per poter affrontare il viaggio. La donna, prima per consentirgli l’attivazione di una linea telefonica, poi per pagare una supposta cauzione all’esercito americano per fargli ottenere la licenza ad uscire dalla Nigeria, successivamente per pagare il cambio che il militare avrebbe dovuto ricevere da un altro commilitone alla base nigeriana, ha versato in totale oltre 25.000 Euro a mezzo Western Union e Moneygram, lasciandola in grave disagio economico.
“Thomas Cody”, con vari pretesti, non riusciva mai a partire per l’Italia, ma continuava con richieste di denaro alle quali pero? la signora non riusciva piu? a fare fronte. I beneficiari delle somme venivano indicati volta per volta e si trattava di persone dal nome chiaramente di origine nigeriana, tra cui Anyanwu Golden, Kelechi Ukekwe, Nwaokeafor Uzochukwu, Stanley U Okeafor, Durunna Nneka, cosa questo risultata evidentemente sospetta.
La Questura di Rimini ha allora chiesto a Western Union e Moneygram di trasmettere i documenti dei soggetti beneficiari delle somme ed indicare il luogo di avvenuto incasso dei trasferimenti di denaro per poter far chiarezza sull’accaduto: difficilmente la signora italiana rivedra? i suoi soldi.
Sono questi alcuni esempi delle cosiddette “truffe romantiche” o “sextortion”, cuori infranti e affari da migliaia di euro. Le vittime vengono agganciate in rete ed il “sextortionist” (truffatore) comincia a mettere in atto il suo piano: si finge perdutamente innamorato della vittima oppure, raccontando storie strappalacrime cerca di carpire la sua fiducia. Persone inconsapevoli, per inesperienza si convincono di aver trovato l’anima gemella, lasciandosi cosi? andare ad atteggiamenti compromettenti oppure facendosi convincere a dare del denaro, in attesa di un incontro dal vivo che non avverra? mai.
Questo tipo di approcci su Facebook o attraverso email sono piuttosto comuni – anche sul Tita- no – e ritornano ciclicamente. Dunque e? necessario mantenere alta la guardia.
David Oddone, La Tribuna