A San Marino sono tutti carichi per l’accordo di Associazione con l’Europa. Pure troppo!.
In Commissione Esteri Luca Beccari ha annunciato, tra una serie di impegni previsti nel mese di maggio, un incontro a Bruxelles con il commissario Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea e titolare del dossier relativo all’Accordo di associazione all’Ue, e con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo: “Sarà una occasione per analizzare da un punto di vista più politico e di impostazione l’attività sull’Accordo di associazione che ha avuto una accelerazione importante negli ultimi mesi”.
Quindi c’è una accelerazione? Su che mandato lavora Beccari? Mi pare di sognare.
In territorio c’è un fronte trasversale entusiastico di sigle partitiche, sociali ed economiche che non hanno dubbi.
Qualcuno di loro è talmente carico da formulare domande (delle vere e proprie interrogative retoriche) a interlocutori stranieri per sapere ci sosterranno o meno.
Anche questo nel solco delle innovazioni nel settore della politica estera, dopo l’introduzione della neutralità attiva con le sanzioni verso la Russia.
Interlocutori che, per educazione, ci rispondono ovviamente in modo cortese (che altro dovrebbero fare, sono scelte solo ed esclusivamente nostre. Vabbè).
Le cose certe sono, ad oggi, due.
La prima che poco o nulla si sa del negoziato e dei costi e benefici – annessi e connessi – per i sammarinesi.
Così come non si sa che tipo di risultati potremmo ottenere in termini negoziali (non mi azzardo a parlare di “deroghe”).
E questo è un dato di fatto.
La seconda che occorrerà sempre, ma lassù a Palazzo se ne scordano facilmente, fare un Referendum per sentire che ne pensano i sammarinesi.
Referendum il cui esito potrebbe essere non proprio così scontato.
Alle tante prime donne della politica sammarinese suggerirei, pertanto, meno esaltazione e più realismo.
A volare troppo alto si rischia di sbattere i denti…e ci si fa maluccio.
Vedrai che accelerazione!.
Firmato
Un cittadino che inizia a pensare di dover fare un referendum sull’UE