Il 14 febbraio scorso, la Commissione Europea accoglie il Titano come decimo paese partecipante alla strategia UE per la regione adriatica e ionica (EUSAIR). Il 16 maggio scorso, San Marino partecipa per la prima volta al Forum EUSAIR, a Tirana, giunto alla sua settima edizione. Una sorta di battesimo ufficiale, che serve anche ad intrecciare le prime relazioni.
Dopo l’adesione alla PAM, che si occupa della macro regione mediterranea e include anche i Paesi africani non membri della EU, questo nuovo ingresso in un’organizzazione internazionale, costituisce un ulteriore passo avanti in direzione dell’integrazione europea e della cooperazione regionale con i vicini Stati membri della UE, nonché con i paesi candidati e potenziali candidati.
Una bella mossa, una strategia di pace che sarà ancora più importante nel futuro prossimo, sul quale sembrano soffiare ancora venti di guerra. E se l’hanno capito le grandi nazioni, che dal 1945 hanno creato l’ONU per portare avanti progetti di risoluzione dei conflitti attraverso coesione, condivisione e collaborazione, meglio ancora lo capiscono gli Stati più piccoli e i microstati il cui peso specifico nelle dinamiche geopolitiche è pressoché nullo.
Per rafforzare questi meccanismi, accanto alle organizzazioni planetarie, sono nati progressivamente organismi internazionali ma con sfera d’influenza limitata a territori appartenenti ad una stessa area geografica, interessati dalle stesse criticità e dagli stessi obiettivi. Ed è in queste sedi che i piccoli Stati possono fare sentire con più efficacia la loro voce.
A partire dal 2009, l’Unione Europea ha definito lo strumento delle strategie macroregionali, come veri e propri quadri integrati di cooperazione rafforzata, che consentono a paesi localizzati nella stessa regione di affrontare congiuntamente problematiche comuni, o di sfruttare al meglio il potenziale che hanno in comune. In quest’ambito nasce l’EUSAIR.
La cooperazione su un piano di parità in seno all’EUSAIR consentirà a San Marino di allinearsi ulteriormente alle politiche e alle azioni congiunte della UE per affrontare le sfide macroregionali. Rafforzerà inoltre il coordinamento e il dialogo tra gli altri stati membri EUSAIR e aiuterà San Marino a mobilitare finanziamenti nazionali per progetti a livello macroregionale, in cooperazione con i suoi nuovi partner. La macroregione adriatico-ionica, che copre una superficie considerevole, ospita oltre 70 milioni di abitanti. Un utilizzo intelligente di questo format UE non è solo funzionale allo sviluppo delle economie marittime, ma potrebbe essere un’occasione per rivitalizzare la proiezione verso Est, una delle lacune ormai croniche della politica estera italiana, che è lo Stato più grande del gruppo.
Sfide territoriali, politica di coesione, strategie macroregionali. Dal piccolo al grande e viceversa, tutti vicini di casa nella stessa aera geografica, questa la sfida di EUSAIR. Gli strumenti sono quelli offerti dai quadri integrati di una cooperazione rafforzata. Il tutto dentro l’ombrello UE. Ecco le ragioni per cui, durante il Forum di Tirana è stato detto espressamente che l’ingresso di San Marino è una sorta di facilitazione del percorso di associazione con Bruxelles.
L’impatto della pandemia, la questione vaccini, i problemi di rifornimento delle energie e delle materie prime, gli effetti collaterali di una guerra a due passi da casa, sono gli argomenti forti del dibattito politico attuale, ma anche le ragioni più impellenti che impongono agli Stati un’azione comune. Che dovrà diventare ancora più significativa nel breve termine proprio riguardo alla politica estera, oltre a quella finanziaria ed economica.
Dal punto di vista pratico, EUSAIR è costruita su quattro grandi aree tematiche, chiamate Pilastri, coordinati ciascuno da una coppia di Paesi:
Pillar 1 “Blue growth”: crescita blu, Grecia e Montenegro;
Pillar 2 “Connecting the Region”: collegamento della regione Italia, Serbia e Repubblica della Macedonia del Nord;
Pillar 3 “Environmental quality”: qualità ambientale, Slovenia e Bosnia Erzegovina;
Pillar 4 “Sustainable tourism”: turismo sostenibile, Croazia e Albania.
Ai 4 Pilastri si aggiungono temi trasversali quali il capacity building e la ricerca e innovazione.
A sostegno della Strategia è stato elaborato un Piano d’Azione che contiene, per ogni Pilastro, una lista di azioni prioritarie e di obiettivi da raggiungere. A supporto dell’implementazione è stato istituito inoltre un meccanismo di governance che prevede due livelli, oltre a quello politico: un Governing Board (GB) e dei Thematic Steering Group (TSG).
Non è stato reso noto al momento a quale Pilastro è stato associato San Marino, ma sono tutti egualmente interessanti per quella spinta in avanti di cui oggi c’è bisogno più che mai.
a/f