Il Congresso di Stato nel giudicare inopportuna l’iniziativa, invita a ricondurre gli eventi del primo aprile nel giusto alveo, rimandando alle forze dell’ordine ogni valutazione in merito all’applicazione di eventuali sanzioni.
San Marino, 7 aprile 2021 – La vicenda dei noti eventi di Via Gino Giacomini, si dipana su due
differenti piani di valutazione: il primo, di carattere prettamente amministrativo, non può che essere
in carico alle forze dell’ordine, che sono intervenute per accertare eventuali violazioni alle norme
anticovid e che agiranno in piena autonomia in base ad elementi concreti e non ricostruzioni di
parte. Le forze di polizia hanno tutti gli strumenti necessari per applicare eventuali sanzioni,
consegnati loro dal Decreto emesso dall’esecutivo e lo faranno senza alcun trattamento di riguardo,
così come hanno sempre fatto. Se, appurato lo svolgimento dei fatti, avranno riscontrato violazioni,
agiranno come previsto dalla legge.
Il Congresso di Stato non intende assumere funzioni investigative o giudiziarie, che non gli sono
proprie e non intende sostituirsi ai soggetti istituzionali che hanno facoltà di esercitarle.
Per puro spirito di chiarezza, essendo comunque il Governo chiamato in causa da due interpellanze
alle quali sarà fornita risposta per quanto di competenza, secondo le prime informazioni ricevute è
senza dubbio possibile affermare che nel tardo pomeriggio del primo aprile, nei pressi di un
esercizio commerciale in Via Gino Giacomini, si sono riscontrate in maniera alternata alcune
persone, all’aperto. In base ai controlli ordinari svolti dalla milizia, i presenti mantenevano le
opportune distanze, erano muniti di mascherine e non sono stati ravvisati comportamenti in
contrasto con le norme COVID. In serata è intervenuta la Gendarmeria, su segnalazione, rilevando
una diversa situazione. Ha rinvenuto e identificato sei persone e sta valutando l’applicazione di
eventuali sanzioni per violazione delle norme relative agli assembramenti.
Diverso è il secondo piano, squisitamente politico, nell’ambito del quale possono eventualmente
essere svolte riflessioni in merito alla presenza, nelle due distinte fasi della vicenda, di alcuni
rappresentanti istituzionali. Ciò non toglie che nei giorni scorsi si sono susseguite voci non corrette
e talvolta distorte che hanno trasformato un evento sicuramente inopportuno in un “festino”,
contrariamente a quello che appare essere concretamente avvenuto.
Certamente, l’attuale vigenza di misure restrittive e il richiamo al rispetto delle stesse, avrebbe
sconsigliato in ogni caso, al di là della reale violazione delle norme, tale iniziativa. Occorre,
tuttavia, riportare gli eventi nel giusto alveo senza esasperare un clima già di per sé difficile per
tutti.