L’Etnofestival di San Marino chiude le porte, dopo aver proposto musicisti eccellenti provenienti da universi sonori e culturali infinitamente ricchi, portando sul palco della Cava dei Balestrieri le note coinvolgenti, ballabili ed estroverse di una noche cubana a base di ritmo e fantasia: un doppio appuntamento con gli scatenati performer del Septeto Naborì e con il fascino magico di Mayelin Naranjo.
Il gruppo di Alejandro Morcate Escobedo, nata nel 1993 tra le mura dell’Istituto Superior Politécnico di Santiago di Cuba, è considerato tra i più dinamici degli ultimi anni, valido esempio di come i giovani sanno assimilare il meglio della tradizione per darle una nuova vita e insieme mantenere e sviluppare nel tempo l’entusiasmo che li ha uniti fin dagli inizi.
Da allora con immutata freschezza sanno unire allo squisito sapore del son, del mambo, del cha cha cha, del bolero e della guaracha – che fecero furore fin dagli anni 20 e 30 -, la ricchezza espressiva e la giovinezza prorompente delle invenzioni ritmico-armoniche più moderne. I quattro album della loro discografia – No Me Pares La Rumba (1998), Saborea Ven (2000), Venga El Carnaval (2001) e Conmigo Non Se Puede (2004) – dimostrano come abbiano continuato a preservare il son più autentico e allo stesso tempo, attraverso i loro arrangiamenti e le originali improvvisazioni, ne abbiano distillato uno stile unico.
L’affascinante cantante della regione orientale di Cuba, che calca i palcoscenici cantando e raccoglie premi dalla tenera età di nove anni, sa alternare son e boleri, ritmi da ballo in cui sono fusi elementi di bomba puertorriqueña, conga o pilón, grazie a una voce straordinaria, di naturale eleganza e dal timbro caldo.
Indicata come erede diretta di Celia Cruz e La Lupe, Naranjo festeggia a San Marino i vent’anni di carriera professionale, iniziata nell’orchestra del grande Cándido Fabré. Nel tempo è stata poi al fianco di altri grandi di Cuba, come Compay Segundo, El Guayabero, Pancho Céspedes e Willy Chirino, e del panorama world mondiale, quali Oscar D’Léon, Issac Delgado e Gilberto Santa Rosa, tra gli altri. Cuando Tu Me Miras, album del 2004, e il superbo Divinas, omaggio alla donna, “che fa battere il cuore del mondo”, del 2007 sono splendidi esempi della sua squisita personalità e della sua capacità di trascendere le proprie origini per disegnare un’universale, affascinante geografia emotiva.
Sicuramente un ottimo programma per la serata finale di una rassegna che, da 17 anni, è un modo per conoscere quella umanità autentica delle genti del mondo, con cui la realtà contemporanea necessita di confrontarsi costantemente per superare l’omologazione culturale, per conquistare il rispetto delle differenze, per praticare il gioco dei prestiti. Per acquisire una nuova, positiva coscienza.
Direzione artistica: Raffaello Carabini e Maurizio Martinotti
Gli spettacoli iniziano alle ore 21.15 presso la Cava dei Balestrieri e la manifestazione è a ingresso libero, ma sarà gradita un offerta che andrà interamente devoluta all’Associazione Oncologica Sammarinese.
