San Marino. “Evitiamo la black list dell’Istruzione”. Nell’agenda del consiglio non c’è la voce ”Nuovo Rettore”

MorgantiSembrava una “voce da bar”. Quei ‘si dice’ contro cui si scagliò l’ex Rettore Giorgio Petroni sul finire dell’estate scorsa.

L’ipotesi era: nel prossimo Consiglio non ci sarà un comma sulla nomina del Rettore, troppi contrasti a mon- te della decisione del Se- nato Accademico sul nome del possibile Rettore, Corrado Petrocelli da Bari.

Ed ieri l’Ufficio di Presidenza ha deciso di rinviare ulteriormente (ignorate le ripercussione sull’organizzazione del prossimo anno accademico) la nomina rettoriale a data ancora avvolta nella nebbie legislative.

Infatti la motivazione (non ufficiale) è che si attenderà l’esito di alcune verifiche che parte della maggioranza pretende.

Tra i punti da controllare (chi e come lo debba fare è un altro mistero) uno riguarda il probabile Rettore, meglio si vogliono chiarire gli aspetti ‘sospetti’ che sono arrivati da Bari su presunti coinvolgimenti di Corrado Petrocelli in indagini all’interno dell’Università barese. Ci è stato detto: “Vogliamo che nessuno, poi, possa avanzare dubbi sul suo operato. questo per il suo bene e, quindi della nostra Università”.

Ed ancora: si vuol avere chiare le posizioni di tutti i membri dello stesso Senato che ha indicato Petrocelli Rettore.

Si vuol sapere se la posizione dei senatori è in linea con i dettami della Legge di Riforma (oltre alle normative italiane) appena varata e abbiano in tasca le autorizzazioni da parte degli Atenei di provenienza e, addirittura, come sono diventati professori universitari. Ci sarebbe chi ha la nomina datata 24 aprile. Insomma, una situazione confusa che gran parte del Consiglio vuol avere trasparente prima di decidere a chi affidare la gestione dell’Università.

Dunque non è tanto la figura del Rettore a preoccupare ma quella del Senato Accademico che ha puntato sul suo nome. Come dire: “le verifiche servono a salvaguardare la caratura del professor Corrado Petrocelli e l’immagine della nostra Università. Non vogliamo correre il rischio, dopo aver patito per uscire dalla black list, essere intrappolati in un’altra, quella di una ‘lista nera’ relativa all’istruzione universitaria”.

GianMaria Fuiano, La Tribuna