Sta circolando nelle contrade paesane un distinto signore che, si dice, mastichi poco la lingua italiana ma molto, anzi moltissimo, quella inglese infarcita dai termini in uso nel mondo bancario e finanziario.
Chiamato ad assumere la responsabilità della Banca Centrale Sammarinese vuole, a ragion veduta, conoscere lo stato di “salute” della banche locali. E, questione molto tosta, l’ammontare dei prestiti non performanti erogati da queste alla clientela.
Per prestiti non performanti s’intendono soldi dati a debitori che non sono in grado (o furbescamente non vogliono) di ripagare il capitale e gli interessi maturati.
Ritrovatosi quindi il Distinto Signore, nel bel mezzo della “bruma” che tutt’ora avvolge il monte, come un moderno Diogene va cercando la verità, non con la lampada ma con il “castigamatti”.
E, sempre il Distinto Signore, caso più unico che raro, non risulta assolutamente essere “contaminato” dall’acqua del Pianello.
Perciò, nel rispetto dell’einaudiano dettato (conoscere per deliberare) e del buon senso, il presidente intende portare avanti il proprio lavoro, delegando alla Boston Consulting il compito ispettivo e analitico.
Il potere, facendo strame dello stato di diritto e dell’autonomia di alcune istituzioni, com’ è d’uso fare, ficca il naso, non gradisce e sbuffa.
È da tempo abituato a gestire lo Stato come fosse cosa propria che non solo sbuffa, ma pure s’infuria, quando qualcuno cerca di penetrare nella “bruma”.
È la ragion di stato, è la tutela del risparmio dei cittadini, è la salvaguardia del sistema bancario che inducono, a dir loro, il potere ad intervenire. Noi, uomini del potere, deteniamo il 67% del capitale della BCS; quindi possiamo condizionarne l’indipendenza che la legge alla medesima ha riservato.
Ma allora la Banca Centrale che voi avete voluto che ci sta a fare?
Per le aste mobiliari, composte solitamente da ciarpame di poco valore o far da cassiere allo Stato o ad altri Enti?
Per incassar gabelle o, altre cavolate del genere?
Visto che, da riffa o da raffa, voi, uomini del potere, avete governato il paese per 30 anni e passa, perché avete consentito che San Marino divenisse ricettacolo di ogni risma di uomini e di affari?
Dov’era allora il vostro senso dello Stato al quale, ad ogni piè sospinto, fate appello?
Eravate nelle stanze del potere, nelle segreterie dei partiti come nelle segreterie di Stato. Eravate nelle istituzioni e ovunque ci fosse da fare e disfare. Recitate il mea culpa e togliete il disturbo.
È irriverente pensare che dentro la grande pentola paesana, il coperchio della quale non è mai stato del tutto sollevato, si cerchi di tener nascosti fatti, misfatti e persone innominabili?
È proprio del tutto fuori luogo, prendendo spunto dal comunicato emesso dall’Associazione Bancaria Sammarinese (A.B.S.) non trovare nessun riferimento all’azione che Banca Centrale, nella persona del suo presidente, sta portando avanti avente per oggetto il sistema bancario sammarinese?
Che qualcosa non giri per il verso giusto è dato pensare.
“A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca”, affermava l’onorevole Andreotti.
Certo è che il presidente di Banca Centrale, la cui opera è condivisa da molti cittadini, potrebbe andar a rompere le uova in un paniere che per molti è intoccabile.
Il Distinto Signore gode di prestigiose relazioni nelle più importanti istituzioni bancarie e finanziarie del mondo. Un suo defenestramento, o volontarie dimissioni, trasmetterebbero da San Marino al mondo finanziario che conta, un bel triste e deplorevole messaggio.
Marino Pasquale De Biagi
San Marino lì, 25/10/2016