Riceviamo e pubblichiamo
Carissimo Severini leggo negli ultimi giorni vari comunicati stampa di Fabbri e Filippini che lamentano di essere vittime di persecuzione da parte della presidente di Banca Centrale per aver fatto il loro lavoro.
E vedo anche risalto sui giornali ed in TV di questa vicenda.
I comunicati si susseguono ed e’ difficile fare i processi per comunicati.
Il processo inizia stamattina è quello che ho capito è che Fabbri è già stato condannato per diffamazione aggravata in Italia proprio per le accuse diffamatorie mosse nei suoi confronti: forse non e’ bravo a rispettare le leggi!
Se sono stati rinviati a giudizio in questo processo di questa mattina il commissario della legge avrà valutato le prove e così innocenti non li ha trovati altrimenti li archiviava.
Nei loro comunicati sembrano accusare il tribunale di San Marino di non saper fare il proprio lavoro e di sopprimere la libertà di stampa ma li ha condannati anche un tribunale italiano! Quindi i tribunali del mondo sono tutti imbavagliatori della stampa libera?
La libertà di stampa che invocano è di aver preso delle frasi da alcuni verbali ritenuti dallo stesso commissario della legge inattendibili e trasformati in notizie senza contraddittorio con cui dal 2020 riempiono le pagine dell’Informazione.
E’ questo lo scoop da pulitzer che i poteri forti vogliono zittire?
Ma soprattutto e’ normale che la Consulta per l’Informazione (non il giornale ndr) abbia nel proprio consiglio – addirittura come segretario – un giornalista condannato in italia per diffamazione aggravata e rinviato a giudizio a San Marino per fatti gravissimi?
Un lettore