Riceviamo e pubblichiamo
La nuova Repubblica di San Marino ha bisogno di una visione di sviluppo concreta, senza voli pindarici. I governi precedenti hanno promesso tanto e mantenuto molto poco. La mancata realizzazione di quanto promesso è dovuta anche all’aver direzionato i propri pensieri e le proprie energie verso obiettivi lontani dalla nostra realtà, forse più vicini a visioni personali che agli interessi della collettività. Partiamo invece dai dati concreti. Analizzando i grafici e le relazioni presenti sul sito on-line, consultabile da tutti, del nostro ufficio programmazione economica e centro elaborazione dati e statistica (Upecedes), si può evincere facilmente che il turismo del nostro Paese, attraverso alti e bassi, continua a calare inesorabilmente da diversi anni. Negli anni novanta l’afflusso turistico era di almeno 3 milioni di persone. Nel 2014 l’afflusso turistico è stato di 2.003.739. Il 2018 ha fatto registrare il passaggio di solo 1.874.115 persone, passando per l’anno horribilis del 2015, cioè il più basso dagli anni novanta, che è stato di 1.888.032 persone. Quindi solo dal 2014 al 2018 abbiamo perso almeno 129.624 turisti, che per uno Stato di circa 33.000 anime è una cifra spropositata. Eppure il turismo, a livello internazionale, negli ultimi anni è cresciuto e addirittura le proiezioni di studi del settore lo danno in aumento, verso l’anno 2030, di almeno l’80 % rispetto ai livelli di oggi. Sempre con l’aiuto dei dati forniti dall’Upecedes, si evince anche che, seppur nel nostro territorio il turismo ha un trend negativo da anni, il settore alberghiero sammarinese, della ristorazione e del commercio continuano a garantire occupazione in maniera stabile e con fasi di aumento. Questo significa che i nostri operatori turistici sanno fare il loro mestiere. Infatti riescono a lavorare, dando un buon servizio, anche se gli strumenti che gli vengono forniti sono vetusti, nonostante il numero dei turisti, quindi, stia calando. E’ evidente perciò che il lavoro nel settore turistico sia per i sammarinesi una vocazione. Questa vocazione deve necessariamente essere sfruttata. Il turismo deve essere un volano per l’economia di San Marino. Un elemento di crescita della nostra ricchezza, una voce importante del nostro Prodotto Interno Lordo. Domani-Motus Liberi crede in questo. Crede in un rilancio attraverso investimenti nel turismo culturale e sportivo. San Marino deve diventare una costante nel circuito delle città d’arte italiane in grado di garantire visitatori con capacità di spesa, investendo in esposizioni d’arte di livello e deve essere una costante nel circuito degli eventi sportivi di massa in grado di garantire numerosi pernottamenti. Uno dei diversi ingredienti, ad oggi mancati, per realizzare questa visione, è sempre stato, da parte della politica, il pensare al turismo come un elemento secondario, visto quasi con sufficienza se non addirittura con disprezzo. Invece deve esserci condivisione di intenti e di forze verso il rilancio di questo essenziale settore da parte di tutti i diversi Segretari di Stato, a partire ovviamente dal Segretario al Turismo, passando anche per quello alla Cultura, al Territorio, fino a quello per le Finanze. A me è sempre sembrato un pensiero ed un progetto più che ovvio, ma evidentemente non riesce ad entrare nel cervello di tutti. Ovviamente è essenziale seguire, sviluppare e migliorare anche tutti gli altri settori economici: bancario, finanziario, industriale, edilizio, e chi più ne ha, ne metta, ma relegare il turismo ed il commercio ad una posizione d’interesse subordinata agli altri settori, è un atteggiamento ignorante che si può giustificare solo con il pensare che in altri settori ci siano stati interessi personali più facili da perseguire, abbandonando l’interesse della collettività. Cos’altro serve per far capire che il settore turistico è strategico? Un mantra? Se serve possiamo provare anche con quello: turismo e commercio, turismo e commercio, turismo e commercio, turismo e commercio, turismo e commercio, turismo e commercio, turismo e commercio…
Avv. Mirko Dolcini
Domani- Motus Liberi.
