San Marino. Faetano, dal 28 novembre panchine rosse contro la violenza: le parole di bimbi e anziani per cambiare la cultura

Due panchine rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, saranno inaugurate a Faetano venerdì 28 novembre. L’iniziativa, promossa dal Comitato Nazionale Sammarinese Fair Play e dalla Giunta di Castello, vedrà lo svelamento di due sedute decorate con frasi scritte da bambini e anziani del paese. Un gesto simbolico, che si inserisce nel più ampio progetto ‘Una Panchina Rossa in ogni Castello’, per sensibilizzare la comunità in vista della Giornata internazionale che ricorre martedì 25 novembre.

L’annuncio è stato dato oggi con un comunicato congiunto, in cui si sottolinea l’importanza di un cambio di mentalità: “Cambiare il modo in cui raccontiamo la violenza significa cambiare il modo in cui la pensiamo”. L’appuntamento per la cittadinanza è fissato per le 15.30 nel Castello di Faetano, per un momento di riflessione e memoria. A rendere l’iniziativa ancora più significativa sarà il coinvolgimento diretto di due generazioni: le frasi che adorneranno le panchine sono infatti state elaborate da una classe di bambini e da un gruppo di anziani di Faetano, unendo così diverse sensibilità su un tema cruciale.

L’evento vedrà anche la partecipazione della scrittrice e poetessa Milena Ercolani, che per l’occasione declamerà una sua poesia, aggiungendo una profonda nota culturale all’inaugurazione. L’obiettivo è chiaro: trasformare un oggetto di arredo urbano in un potente monito quotidiano contro ogni forma di violenza di genere, partendo dalla consapevolezza che il cambiamento inizia dalle parole e dalla cultura. “Non c’è amore in chi uccide. C’è possesso, dominio, negazione della libertà dell’altro”, si legge nella nota del Comitato Fair Play e della Giunta.

Con questa installazione, Faetano prosegue nel percorso di sensibilizzazione che il Comitato sta portando avanti in tutta la Repubblica. Un gesto semplice, ma carico di significato, per riaffermare l’impegno della comunità e per ricordare che la lotta alla violenza sulle donne è una responsabilità collettiva, che si costruisce ogni giorno partendo dai luoghi e dalle persone che li abitano. Un modo per ribadire, come recita il motto dell’iniziativa, che “le parole contano”.