
A FORZA di cercare di comprare favori e commesse l’ex patron dela Karnak, il sammarinese Marco Bianchini, è finito vittima dei suoi più fidati collaboratoti. Giovanni Pierani, pesarese, e Riccardo Ricciardi, romano, gli avrebbero spillato merce e denaro per dieci milioni di euro imbastendo una sceneggiata megagalattica con l’invenzione di una loggia massonica segreta, tale ordine dei Cavalieri di Malta, di un grande Padre e di un paio di colonnelli dei servizi segreti. Tutti attori ingaggiati dalla premiata coppia Riccardi-Pierani che giuravano di essere in grado di influenzare processi, indagini e rapporti politici. Il patron di Karnak che aveva perso commesse presso i ministeri, era stato convinto dai suoi due collaboratori che affiliandosi alla segreta loggia massonica dei cavalieri di Malta (inesistente), avrebbe potuto rifornire tutti i ministeri, ma anche la Rai e altri uffici pubblici. Per avvalorare l’ipotesi venivano fatte lettere con timbri e firme false. Per essere più credibili a Bianchini venivano anche presentate delle autorità’ della loggia come sua Eccellenza o caro padre’. Ma la sceneggiata madre fu la cerimonia di affiliazione alla loggia, con tanto di cappucci per la quale Bianchini avrebbe versato un milione e mezzo di euro. I soldi che gli spillavano dicevano che erano per ungere funzionari, giudici e generali. Ma quando alla fine Bianchini non vedendo arrivare soldi dopo aver consegnato 5 milioni di euro di merce aveva smesso di pagare, erano arrivate anche direttamente le minacce di morte. Gli avevano pesino fatto credere che i soldi gli erano stati versati sulla Banca Centrale di Malta. In realtà la merce era già stata rivenduta in nero dalla banda’. IERI la Guardia di Finanza di Rimini ha dato esecuzione ad una serie di sequestri per circa 10 milioni di euro. L’operazione coordinata dal pm Luca bertuzzi, data la fiducia che Bianchini riponeva nei suoi collaboratori, è stata chiamata Magna Fides. Sigilli alla villa romana di Ricciardi sulla Cassia, a un appartamento a Milano, a un altro a Pesaro, tre garage e poi alcune auto e moto. In corso le operazioni per quantificare il denaro nei conti correnti. Coinvolta anche la Repubblica di San Marino con una rogatoria che andrà a cercare sul Titano beni dei quindici indagati, tra cui gli attori. CRIMINAL Minds nel giugno 2012 portò in carcere Marco Bianchini e altre 26 persone. Il patron della Karnak assieme a Ricciardi, al finanziere Enrico Nanna e all’investigatore privato Salvatore Vargiu tra il 2008 e il 2009 avrebbero acquisito informazioni sulla concorrenza per favorire gli affari di Bi-Holding, gruppo di Bianchini che controllava anche la Karnak, azienda leader nelle produzione di cancelleria per uffici tutt’ora attiva. Il processo per queste vicende è in corso. L’indagine della Finanza era partita dal controllo dell’agenzia investigativa che faceva dossieraggio. Ma è durante la prequisizione a casa di Ricciardi che saltarono fuori decine edecine di timbri della Guardia di Finanza dei Carabinieri e di svariati ministeri. Oltre a una montagna di mail e lettere. Con cui i finanzieri sono riusciti a ricostruire come era stato raggirato Bianchini. Lorenza Lavosi, Il Resto del Carlino