Per vari motivi ho deciso, almeno per ora, di non seguire personalmente i vari procedimenti che vedono alla sbarra anche servitori dello Stato.
Non ho senso di rivalsa, e francamente non ho neppure il tempo o la voglia di farlo.
Il risentimento è un sentimento che comprendo, ma che non può provare chi si sente realizzato.
In fondo basterebbe vedere dove stanno oggi alcuni personaggi per tirare le somme delle proprie vite e condotte.
Al di là di questo io credo che per la stessa credibilità delle Istituzioni e della Repubblica di San Marino, diventi fondamentale fare chiarezza sul ruolo che hanno avuto certi personaggi.
Siano essi politici, magistrati, poliziotti, giornalisti o altro.
Uno Stato che non interviene a tutela della comunità difficilmente può essere credibile internamente, ma anche a livello internazionale nei confronti di potenziali investitori, ad esempio.
Detto ciò resto fermamente garantista. Nessuno è colpevole fino a condanna definitiva.
Specifico però che un garantista non è un gonzo pronto a bersi di tutto e di più.
Non solo: io credo che alcuni giudizi possano già essere emessi.
Vi sono ruoli e cariche che non sono ovviamente compatibili con tutto questo clamore mediatico, al netto di come si concluderanno le vicende.
E ancora, io credo che politicamente qualcosa andrebbe fatto, per chiarire ruoli e posizioni.
Colgo inoltre l’occasione per ribadire un concetto. Le sentenze vanno rispettate. Se non ci soddisfano vanno impugnate. E certamente è lecito, nei giusti modi, anche criticarle, ci mancherebbe altro.
Ciò che diventa inammissibile sono i due pesi e le due misure.
E’ intollerabile che il Giudice buono, sia solo quello che ci dà ragione.
E’ inaccettabile che il becero giustizialismo valga sempre per gli altri e mai per noi stessi.
Mi auguro che la magistratura possa fare il proprio lavoro nella massima serenità possibile, stesso discorso vale per i testi, ma anche per gli imputati, i quali meritano comunque rispetto.
Vorrei infine fare un plauso a giornalesm che sta seguendo e dando visibilità a processi importanti, garantendo in questo modo il pluralismo dell’informazione, il quale rappresenta il sale stesso della democrazia e della verità.
David Oddone
Rubrica “Qui gatto… ci cova”