Gli ultimi recentissimi casi si sono tradotti in gravi incidenti: si sta facendo abbastanza?
Dovranno rispondere a vario titolo di lesioni colpose e altri reati su presunti inadempienze sulle disposizioni delle norme del lavoro il legale rappresentante di una azienda
sammarinese e altre due soggetti, che in concorso fra loro non avrebbero fatto tutto il possibile per evitare l’incidente di un lavoratore che lo scorso anno si era infortunato in maniera seria. Gli imputati dovranno comparire in giudizio il prossimo 24 novembre, rappresentati dagli avvocati Maria Selva e Andrea Belluzzi.
In particolare le indagini del commissario inquirente hanno evidenziato – sempre a vario titolo- una possibile colpa in capo ai prevenuti consistita in imperizia, imprudenza e negligenza nella violazione della normativa antiinfortunistica che cagionavano lesioni consistenti in “trauma da schiacciamento con sub amputazione del 2° dito della mano dx e profonda ferita del 3° e 4° dito della mano dx” al dipendente mentre questi eseguiva operazioni di movimentazione e carico.
Al momento dell’infortunio il lavoratore movimentava un carico di componenti per mobili spingendolo su un rullo mentre questo era ancora inmovimento. Nell’esecuzione di
questa manovra al lavoratore rimanevano schiacciate le dita procurandosi ferite guaribili in 40 giorni. In particolare secondo l’ipotesi di accusa gli imputati non tennero conto, ognuno secondo le proprie responsabilità, di organizzare il lavoro e informare il lavoratore della necessità che quella specifica attività doveva essere svolta con precisi accorgimenti. La disattivazione del fermo sulla rulliera folle ad esempio, doveva essere effettuata quando la pedana non era più in movimento e il lavoro doveva essere eseguito da due persone e con entrambe le mani libere.
Sempre secondo l’accusa gli imputati non hanno seguito una corretta ed approfondita valutazione dei rischi, né avrebbero formato e addestrato adeguatamente il dipendente
rispetto al lavoro che sarebbe dovuto andare a svolgere. Viene altresì contestato di non avere adeguatamente vigilato sul rispetto delle leggi, delle norme, dei regolamenti aziendali in materia di salute e sicurezza del lavoro e delle procedure, indicazioni, misure integrative dettate verbalmente o con segnaletica affissa.
E ancora, non sarebbero stati individuati i pericoli e neppure analizzati i rischi specifici concernenti le operazioni di carico svolte dai dipendenti della società.
Esulando dal caso specifico, il tema degli infortuni sul lavoro resta molto sentito a San Marino, dove gli episodi anche moltogravi non mancano.
Il più recente risale solo a qualche giorno fa ad Acquaviva.
Un italiano di 52 anni stava tagliando con un flessibile alcuni tondini di ferro. Le scintille sono arrivate nei pressi di un armadio dove pare fossero riposti elementi che emanavano vapori infiammabili.
Il fuoco ha coinvolto l’uomo provocandogli delle ustioni.
Per lui la prognosi è di 30 giorni.
Lo scorso 8 luglio un brutto infortunio sul lavoro ha riguardato un operaio sammarinese di 47 anni, che è stato schiacciato da un macchinario utilizzato per trasportare profilati
in alluminio.
L’uomo è stato portato in ospedale dove se l’è cavata con una prognosi di 60giorni.
E ancora a fine marzo un uomo – un lavoratore frontaliero 50enne di Cattolica – è caduto al suolo da un’altezza di circa 4 metri mentre era intento a riparare una porta scorrevole
sopra ad una scala.
Ha riportato una ferita alla testa con relativo trauma cranico cavandosela per miracolo.
Non a caso ad aprile, durante la giornata internazionale per ricordare i lavoratori vittime di infortuni sul lavoro e di malattie professionali, promossa dall’Ilo, è arrivato un forte richiamo dal sindacato sammarinese.
Istituita nel 2003 dall’Ilo, la Giornata Mondiale intende richiamare l’attenzione sul tema della sicurezza, promuovendo a livello internazionale azioni congiunte delle varie parti
coinvolte. “La Csu – è stato detto- ritiene che anche a San Marino occorra aumentare l’impegno e l’attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, per prevenire infortuni e malattie professionali.
In tal senso ènecessario che le parti sociali, Governo, imprenditori, organizzazionisindacali, continuino il confronto per mettere a punto tutte le iniziative e strategie necessarie
per assicurare ovunque ambienti di lavoro sicuri e privi di qualsiasi rischio, a partire da un attento esame delle norme di legge, per verificare il loro grado di attuazione, e dal completamento dell’intero quadro legislativo in materia”.
Il rinvio agiudizio del quale abbiamo dato conto oggi che naturalmente non rappresenta una condanna, dà piuttosto l’opportunità di confrontarsi sull’argomento ed accendere i fari su una tematica della quale al di fuori delle canoniche celebrazioni si parla forse troppo poco.
La Tribuna.