San Marino. Fatca, Valentini: “Non è da considerare come uno scudo fiscale”

bandiera americana+aquila“Il Fatca non è uno strumento da considerare come scudo fiscale e al momento, non si hanno elementi per prospettare scenari di contraccolpi finanziari di entità devastante, né per prevedere eventuali migrazioni di capitali verso gli Stati Uniti. Il Fatca non richiede adempimenti ai cittadini ma soltanto alle istituzioni finanziarie che hanno assunto l’obbligo di inviare dati sui conti correnti detenuti da cittadini americani aventi determinate caratteristiche”. Così Pasquale Valentini, segretario di Stato agli Affari Esteri, risponde all’interpellanza, depositata dai consiglieri Federico Pedini Amati e Luca Lazzari lo scorso 23 aprile alla Segreteria istituzionale, sul Fatca, un accordo richiesto dall’amministrazione americana diretto con le banche che riguarda il 10% della popolazione sammarinese.

“Il governo sammarinese ha risposto positivamente – spiega Valentini in una missiva -, con nota del 26 giugno 2014, all’offerta del governo americano di negoziare un accordo intergovernativo Fatca. Il negoziato è iniziato nell’estate 2014 e si trova nella sua fase conclusiva, ovvero di condivisione dei due testi tra le parti”. Le autorità americane hanno inoltre considerato l’accordo Fatca “virtualmente in vigore dal luglio 2014”, concedendo agli istituti finanziari di San Mairno “le potenziali agevolazioni che esso comporta, ovvero la possibilità di rientrare in categorie per le quali gli obblighi di reporting sono minori o assenti”.

Il governo sammarinese ha negoziato un accordo di tipo Iga 2, “che prevede un invio diretto di informazioni univoco, ovvero da istituto finanziario sammarinese all’Internal revenue service”, e dichiarato di “valutare in futuro la possibilità di passare” a uno di tipo “Iga 1”.

“Il governo sammarinese, avendo avuto segnalazioni di approcci variabili degli istituti di credito all’assistenza ai propri clienti in termini di fornitura – aggiunge il segretario agli Esteri -, ha chiesto all’Associazione bancaria sammarinese di adoperarsi per uniformare il più possibile le procedure ed i costi per agevolare i correntisti che devono compilare la dichiarazione dei redditi statunitense”. (…) La Serenissima