I contagi galoppano, ogni giorno un nuovo record. Siamo tutti un po’ più disincantati, ma con una paura diffusa, di fronte a questa nuova fase così contagiosa, eppure meno violenta perché i vaccinati non sviluppano la malattia grave, anzi in massima parte sono pauci sintomatici o addirittura senza sintomi.
Le ultime notizie dalla Scienza ci assicurano che la terza dose è efficace anche contro la variante Omicron.
Attualmente sono colpiti prevalentemente i più giovani, compresi bambini e teenagers, anche perché molti di loro non sono vaccinati. Di conseguenza è facile che il contagio dilaghi in famiglia e magari arrivi anche fino ai nonni. Per questi casi di contatto, senza positività, San Marino ha uno strumento in più: la quarantena fiduciaria. Una sorta di “contratto” tra il cittadino e il sistema sanitario, grazie al quale la persona interessata può andare a lavorare, a fare la spesa e occuparsi dei suoi familiari. Ovviamente con l’osservanza scrupolosa di tutte le norme igienico sanitarie. Insomma, non può fare vita sociale, o sport, ma non è necessario che rimanga isolato tra le quattro mura domestiche.
In ogni caso, oltre 800 positivi (dato stabile ormai da giorni) e centinaia di quarantene da gestire a domicilio, ricoveri e terapie intensive in progressivo costante aumento, sono un carico di lavoro enorme per la struttura ospedaliera sammarinese, ormai interamente votata a contrastare la pandemia e ad accogliere solo le emergenze.
Una struttura che sembrava quasi sovradimensionata per una comunità piccola come quella sammarinese e che ora assorbe un carico imprevisto e impensabile, con percentuali di casi che sono quasi il triplo rispetto a quelle delle grandi nazioni. A dare una mano su vari fronti, i volontari della Protezione Civile, ma sono estremamente graditi dagli operatori sanitari anche i ringraziamenti che molti cittadini fanno per l’assistenza e l’organizzazione che viene offerta a tutti indistintamente.
La società, la politica, la scienza, invece, si interrogano su quali strade intraprendere per una nuova normalità. Infatti, dopo Omicron è possibile attendersi una nuova variante, magari molto trasmissibile ma meno severa. Potrebbe essere utile introdurre l’obbligo vaccinale per tutte le fasce di età? Molti lo chiedono, nella consapevolezza che l’immunizzazione totale di tutta la popolazione metterebbe fine al dilagare dei contagi. Ma su questo aspetto i problemi normativi, anche a livello europeo, sono numerosi.
Un lockdown solo per i non vaccinati? La Germania lo ha adottato e ha ottenuto un risultato positivo. Alle nostre latitudini, tuttavia, la misura potrebbe apparire necessaria ma molto problematica, sia dal punto di vista organizzativo, sia politico.
Sicuramente è molto più efficace l’estensione della vaccinazione in età pediatrica e la terza dose fino ai 18 anni. Vedremo nei prossimi giorni cosa consiglieranno le autorità sanitarie sammarinesi.
Nonostante tutti gli sforzi, c’è sempre qualcuno che sale sul pulpito per fustigare la classe politica, in particolare quella politica che prende le decisioni in ambito sanitario. Eppure, non è passato molto tempo da quando tutti lodavano San Marino per il suo coraggio e il suo modello organizzativo. Anche i sammarinesi. Forse sarebbe bene ricordare e magari, quando possibile, dare una mano perché un buon risultato è un risultato di tutti.
Oggi è richiesta una nuova prova, magari più consapevole e matura, perché “nuovi contagi” non significano “nuovi malati”. Significano però dover affrontare una serie tutta nuova di problemi sistemici, con la gestione delle quarantene a domicilio e una valanga di richieste di informazioni via telefono e via mail. Se ne contano a migliaia. L’ISS si è già attrezzato anche su questo fronte e progressivamente sarà sempre meglio.
Intanto saluteremo un anno all’insegna del Covid e accoglieremo un anno nuovo che comincia comunque con il Covid. La differenza sta nei vaccini, che ci hanno reso più forti e più schermati di fronte agli assalti della malattia, che è e rimane devastante per le persone più fragili e non immunizzate. Siamo anche meglio informati dalle fonti ufficiali e la conoscenza aiuta ad affrontare le prove con più serenità.
Per il resto: pazienza, pazienza, pazienza. Ce la possiamo fare!
a/f