San Marino, Federpensionati Cdls: “Esiste ancora una sanità pubblica?”

Esiste ancora una sanità pubblica o ci stiamo avviando verso una sanità sempre più privata? E’ il dubbio sollevato dal Direttivo della Federazione Nazionale Pensionati Sammarinesi CDLS che si rafforza con oltre 140 nuovi iscritti, staccando oltre 3mila 200 tessere.


Parole forti dell’organismo per le situazioni nel Paese che colpiscono soprattutto la terza età.
A cominciare dalle liste di attesa per le visite mediche: invece di diminuire, per il direttivo FNPS, crescono, creando disagio negli utenti e costringendoli a ricorrere alle prestazioni in regime di libera professione.

Eppure i medici all’Ospedale di San Marino non mancano, così come il personale sanitario. Per la Federazione questo è un falso problema, dal momento che le percentuali del rapporto tra paziente e personale sanitario sono tra le più alte.
Quello che manca, per il sindacato della Terza età, è una diversa organizzazione del lavoro e della turnazione, sfruttando maggiormente le ore pomeridiane, per i servizi di sanità pubblica.
Così come va regolamentata la libera professione, al momento con pochi ritorni in termini economici per il nostro sistema sanitario.
La sanità si collega al Prontuario Farmaceutico e, anche qui, le criticità non mancano per la Federazione: medicinali divenuti a pagamento, anche per pazienti oncologici che già devono affrontare un percorso difficile di cura medica e psicologica.
Senza contare che alcuni dei dispositivi prescritti dagli stessi medici curanti, costano diverse decine di euro, costringendo famiglie o singoli, a dover scegliere, per curarsi, di fare a meno di altro.
Le noti dolenti, per FNPS, proseguono con la Casa di riposo. Diventa urgente allargare la RSA la Fiorina per rispondere alle esigenze di una popolazione che invecchia: al momento ospita circa 110 anziani, ma circa 80 sono nelle liste di attesa, senza considerare quelle famiglie che hanno ‘parcheggiato’ i nonni in strutture residenziali fuori territorio.
“Non lasceremo indietro nessuno” ribadisce la Federazione Pensionati CDLS. Soprattutto i meno abbienti, per i quali una retta mensile di oltre 3 mila euro, dove per metà interviene lo Stato, resta comunque un costo insostenibile e che va a incidere anche sulle tasche delle famiglie.
L’ultimo capitolo è quello che la Federazione definisce senza mezzi termini “una vergogna!”
Si parla di Riforma Previdenziale, e del 2,20% di rivalutazione delle pensioni fino al 2027.
Dati alla mano, ad essere colpiti sono soprattutto i redditi più bassi, che come gli altri si sono visti erodere negli ultimi anni un potere d’acquisto del 15%.
“Siamo estremamente preoccupati – concludono i membri del Direttivo -, quando sarà recuperato questo divario? Problema che colpisce le pensioni minime. Vanno riviste, così come le pensioni sociali e l’assegno di accompagnamento”.
Sarà questa la battaglia della Federazione ai prossimi tavoli istituzionali di concerto con le Federazioni Pensionati di CSdL e USL.
“Il tempo delle chiacchiere è finito – chiosa il Segretario Pier Marino Canti – ora vogliamo i fatti”.

Comuicato Stampa – FEDERAZIONE NAZIONALE PENSIONATI SAMMARINESI CDLS