“Il governo sta lavorando per internazionalizzare il sistema finanziario che creerà sviluppo senza più rincorrere il recepimento degli standard internazionali” .
In base agli ultimi dati, relativi a fine 2013, “il sistema bancario presenta non solo un profilo di stabilità, ma accenna segnali di ripresa sia dal punto di vista quantitativo sia dal punto di vista qualitativo”. Il segretario alle Finanze esprime così il proprio ottimismo rispondendo ad una interpellanza depositata 10 giorni fa dall’Unione per la Repubblica.
“In particolare – scrive Felici – la raccolta totale ha mostrato un trend stabile durante l’anno, rimarcando un leggero rialzo nell’ultimo trimestre; in aggiunta gli indici qualitativi degli impieghi legati alle sofferenze creditizie e dei mezzi propri di stato patrimoniale hanno registrato anch’essi un sensibile miglioramento”.
Marco Podeschi e compagni avevano posto diversi interrogativi in merito al presente e al futuro del settore a partire da quelli circa la nomina dei vertici dell’Aif, Agenzia di informazione finanziaria. Sia il direttore Nicola Veronesi che il vice direttore Nicola Muccioli, nominati come prevede la legge dal Congresso di Stato nel novembre 2008, sono arrivati a fine mandato nel novembre 2013.
Da allora i successori non sono ancora stati individuati. E non lo saranno ancora per qualche mese. Felici infatti nella risposta spiega che, “ritenendo di indiscutibile importanza il ruolo delle autorità di vigilanza come l’Agenzia di Informazione Finanziaria nella lotta al riciclaggio di denaro in un contesto sempre più internazionale del sistema bancario”, le nomine verranno fatte dopo che San Marino presenterà il “follow- up report” alla plenaria Moneyval a settembre. Un’altra domanda riguardava lo stipendio di Renato Clarizia, presi- dente di Banca Centrale che fino ad oggi ha percepito un emolumento di ben 300 mila euro all’anno più il rimborso delle trasferte e delle spese telefoniche. Felici quindi annuncia che dal 1° gennaio 2014 lo stipendio di Clarizia è stato ridotto a 258 mila euro. Questo in ottemperanza a quanto previsto dalla finanziaria del 2013 dove è stata prevista una riduzione del 35% sulla somma eccedente l’importo di 180.000 euro per i dirigenti della Pa allargata. Non risulta invece applicato a Clarizia il decreto delegato 47 del 2014 che prevede “la riduzione del 20% dei compensi e dei gettoni di presenza dei membri del Consiglio di Amministrazione e dei compensi e gettoni di presenza dei membri del Collegio Sindacale” per le società partecipate dallo Stato come Bcms.
Per quanto riguarda il futuro di Cassa di Risparmio Felici assicura che lo storico istituto “rappresenta una priorità di natura strategica essendo la banca di sistema”. Il segretario ricorda quindi che “il nuovo board, composto da profili tecnici esteri e interni, è appena stato nominato e che avrà il compito di definire le future direttrici di rilancio conferite alla direzione generale nel rispetto delle deleghe, in base a quanto previsto dallo Statuto e nel rispetto degli obbiettivi da raggiungere nel piano pluriennale di recepimento che dovrà essere approvato da Banca Centrale di San Marino”. Alla richiesta dell’Upr di lumi circa la task force per il rilancio del settore bancario prevista dall’odg approvato pochi mesi fa in Consiglio il segretario alle Finanze assicura che è “in fase di valutazione”. Questi mesi sono necessari, scrive Felici, al fine di “realizzare un nucleo armonico e strutturato che si posizioni a sostegno fra gli operatori del sistema bancario e le Autorità di Vigilanza e Controllo, contribuendo a creare del valore aggiunto a un sistema che sta sperimentando una prima forma di ripresa economica”.
“In conclusione – scrive ancora Felici – il sistema finanziario sammarinese ha fronteggiato una situazione economica unica nel suo genere, indotta dalle cause comuni della crisi dei mercati finanziari e creditizi internazionali, ma acuita da specifiche interne. Oggi il governo sta lavorando per internazionalizzare il sistema finanziario – continua – che creerà sviluppo senza più rincorrere il recepimento degli standard internazionali che ha comportato uno sforzo enorme negli ultimi anni.
I passi avanti che sono già stati compiuti da San Marino, come l’uscita dalla black list, il nuovo rapporto di fiducia con l’Italia, la riforma tributaria e l’entrata nella SEPA, congiuntamente con quelli in fase di definizione rappresentano i capisaldi che permetteranno al sistema finanziario di crescere a livello internazionale in un contesto di ripresa economica come accennato in premessa”.
La Tribuna
d.gi.