Non fa male guardarsi dentro, dover rispondere alle domande di chi guarda da fuori, tenere la guardia sempre e comunque alta. E tuttavia non si puo? perdere tempo, bene sempre piu? prezioso e insidiato di cui dovremmo imparare a far tesoro, a difendersi dall’insulso e dal banale.
Del resto l’impressione e? che certi giornalisti si limitino ad una lettura molto superficiale dei fatti proponendoli al lettore senza alcun tipo di approfondimento. Li immagino allora come tanti fenicotteri che pare trascorrano gran parte del loro tempo stando su una sola gamba. Mi piace invece pensare che chiunque stia lavorando lo faccia stando su entrambe le gambe, senza il timore di impiegare troppe energie.
Stessa cosa dovrebbe fare chi ha la responsabilita? di guidare il futuro del nostro Paese (e qui davvero nessuno e? escluso). Il futuro che ci aspetta vedra? i nostri istituti di credito avere operativita? e orizzonti analoghi ai concorrenti esteri ed e? tutta li? che si giochera? la partita.
Saremo chiamati, tra qualche anno, a rispettare i requisiti (penso piu? di tutti a quelli patrimoniali) di Basilea III e non potremo farlo se non ci saremo preparati per tempo. Basilea III rappresenta un insieme di regole volte a raf- forzare la vigilanza e la gestione del rischio del settore bancario definite dal Comitato di Basilea della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) a seguito della crisi finanziaria del 2008 concentrandosi sui requisiti patrimoniali e di liquidita?. Detto insieme di regole si basa sui documenti di Basilea I e Basilea II, al fine di migliorare la capacita? del settore bancario di assorbire gli shock derivanti da tensioni economiche e finanziarie, di gestione del rischio e della governance delle singole istituzioni e di comunicazione dei dati afferenti alla cosiddetta trasparenza bancaria. A ben vedere pero? per poter rispettare Basilea III gli istituti sammarinesi dovranno prendere in seria considerazione la possibilita? di fusioni mirate a rendere il sistema piu? solido ed efficiente.
L’Italia si sta gia? muovendo in questo senso con fusioni che guardano alla sicurezza e alla crescita. C’e? un dossier di maxi-fusione bancaria che gira sui tavoli dell’alta finanza che parrebbe riguardare Intesa-UniCredit-Mps. A tal proposito occorre essere tutti consapevoli che c’e? un cambiamento sostanziale in atto che sta mutando la struttura stessa del settore bancario: dai requisiti minimi alle sempre piu? elevate normative di settore, dallo sviluppo della tecnologia che implica investimenti altissimi, al tessuto imprenditoriale che si sta evolvendo verso imprese che seppure a dimensione contenuta devono essere in grado di competere sui mercati internazionali.
I problemi di chi non riesce a fare audience se non con falsi scoop (e da che pulpito, l’Italia, arriva la predica) non sono cosi? seri se paragonati a quelli di chi ogni giorno deve fare i conti con il governo del futuro. Se infatti vogliamo che il Paese non affondi occorre agire sotto coperta, non lasciare entrare altra acqua e far ripartire i motori. Altrimenti saremo visti anche noi come fenicotteri e su una gamba sola difficilmente riusciremo ad andare da qualche parte. Su questo argomento tornero?.
Stefano Ercolani, Presidente Asset Banca