San Marino. Ferragosto sì, Natale no. I paradossi dell’Italia di Conte – “Qui gatto… ci cova” la rubrica di David Oddone

E’ difficile riuscire a credere che la gente non si indigni e non resti spiazzata per le misure prese dal governo italiano tese a circoscrivere la pandemia. Lasciando da parte i vari no-vax, no-mask, gli indegni negazionisti e compagnia cantante, voglio rivolgermi ed occuparmi delle persone più equilibrate, che poi sono la stragrande maggioranza. La percezione è quella della confusione. Che fa rima col non avere le idee chiare. Qualcuno a bocce ferme dovrà ad esempio spiegare perché siamo nella top ten mondiale per quanto riguarda sia i contagi, che i decessi. E tutto questo nonostante gli immani sacrifici degli italiani, che hanno perso il lavoro o sono destinati a perderlo. L’economia così come la classe media è stata ormai spazzata via. Normale allora che qualcuno cominci ad “arrabbiarsi”, per usare un eufemismo. Anche perché il “film” viene inframezzato da professoroni che dicono tutto e il contrario di tutto: prima le mascherine non servono, poi diventano obbligatorie, per dirne una. C’è pure qualche medico che dice che il vaccino non lo farebbe. Della serie: c’è davvero di che stare tranquilli. La gente comune non ha una specializzazione in virologia pertanto il lato fiducia e psicologico è basilare per fare sì che vengano eseguite le varie durissime direttive che si susseguono una dietro l’altra. Non possiamo allora che stendere un velo pietoso quando ascoltiamo il premier italiano Conte che pontifica sul Natale, con una sonorosissima gaffe che suona da ammissione di colpa: “A Natale non ripeteremo il Ferragosto, non ce lo possiamo permettere”. Niente vacanze sulla neve. E dire che questa estate proponeva il bonus vacanze, che doveva ristorare le menti dal lockdown e i portafogli degli operatori, pure loro messi al tappeto. Due pesi e due misure visto che non abbiamo sentito parlare di bonus neve. Ma niente paura perché c’è – udite udite – nientemeno che il bonus Natale. Basta spendere con la carta di credito e si viene rimborsati fino a 150 euro. Altro paradosso: per avere questa miseria bisogna recarsi nei negozi fisici alla faccia degli assembramenti… Accade né più, né meno quello che abbiamo imparato ad accettare con un sorriso amaro acquistando i pacchetti di sigarette, agghindati come annunci funebri: “Fumare provoca il cancro”, “il fumo nuoce al vostro bambino”… ma piuttosto che rinunciare ai tanti soldini dei monopoli di Stato ci si gira dall’altra parte facendo finta di nulla, continuando a vendere un prodotto che uccide e allo stesso tempo lavandosi la coscienza certificando nero su bianco che dispensa malattie mortali. E in questa confusione dobbiamo pure sorbirci l’attacco contro San Marino, la quale ha deciso di tenere aperti bar e ristoranti per dare un minimo di ossigeno alle sue categorie economiche e che al contrario dell’Italia non può attingere agli aiuti europei. Con tanto di servizi giornalistici a supportare la tesi – falsa – che sul Monte vi fosse una sorta di Ibiza. Ci scuseranno ministri italiani e comitato scientifico quando ribadiamo che non vediamo trasparenza nelle decisioni, né spesso ne comprendiamo il senso. Perché una persona che passeggia isolata, all’aperto, dovrebbe comunque tenere la mascherina? E perché ad Agosto si poteva girare in lungo e in largo e andare in vacanza con tanto di “sovvenzione” statale mentre a Dicembre no? Per quanto i numerosi casi e decessi più di un interrogativo ce lo facciano venire, siamo certi che a Roma, al comitato scientifico, vi siano persone qualificate e capaci. Le quali impongono limitazioni importanti alla nostra libertà personale, limitazioni che incidono pesantemente sulla salute e sull’economia del Paese. Hanno quindi l’obbligo e il dovere di spiegarci chiaramente il perché delle loro scelte e su cosa si fondano. Non siamo scemi, possiamo anche riuscire a capire se si utilizzano i termini corretti invece di nascondersi sempre dietro a indecifrabili algoritmi. Lo pretendiamo: serve condivisione se volete che la comunità remi tutta dalla stessa parte.

David Oddone

Rubrica “Qui gatto… ci cova”