San Marino. Ferrovie turistiche, segnali positivi dall’Italia

Nei giorni scorsi nella vicina Italia, è stato approvata all’unanimità alla Camera dei Deputati la proposta di legge per creare ferrovie turistiche nelle linee in disuso o in via di dismissione. Il provvedimento, che ora passa al Senato, interessa le tratte che si trovano in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico, nel rispetto del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Tra coloro che hanno votato c’è anche il deputato del Partito Democratico Tiziano Arlotti, riminese e vicino anche alla Repubblica di San Marino in diverse circostanze, che tramite il suo sito fa sapere: “La legge punta a valorizzare non solo i tracciati ferroviari, ma anche stazioni e pertinenze, e convogli storici e turistici, di cui abbiamo numerosi esempi anche nel nostro territorio – spiega il deputato romagnolo -. Le tratte ferroviarie ad uso turistico resteranno nella disponibilità dei soggetti proprietari o concessionari, responsabili del mantenimento in esercizio, nonché della manutenzione, della funzionalità e della sicurezza delle infrastrutture. Gli interventi su tali tratte, sia di ripristino sia di mantenimento in esercizio, funzionalità e sicurezza, saranno finanziati dallo Stato”.
Se si mettono insieme gli ingredienti “ferrovie in disuso” e la nostra Repubblica, il collegamento con l’indimenticabile Trenino Biancoazzurro e la relativa linea ferroviaria Rimini-San Marino è presto fatto. La linea come tutti ben sanno non è più attiva dal 1944. Ma in tanti hanno provato a far rivivere la storica tratta che dal Monte Titano arrivava fino alla riviera. Nel 2012 ad esempio l’Associazione Treno Biancoazzurro ha ripristinato per 800 metri il percorso originario; oppure l’Associazione Track and Field San Marino da ormai tre anni organizza una gara podistica non competitiva che vuole emulare il percorso già citato. Insomma, l’amore dei sammarinesi per il famoso Trenino non è certo diminuito, e sono in tanti a volere rivedere ripartire quelle carrozze.
Riprendendo in esame la nota precedente tratta dal sito del deputato Arlotti si evince che “Il provvedimento stabilisce che la gestione del servizio può essere esercitata esclusivamente dai proprietari delle infrastrutture, dai concessionari oppure dalle imprese ferroviarie, mentre la gestione delle attività commerciali connesse al servizio di trasporto potrà essere esercitata da soggetti pubblici o privati”. Lo stesso onorevole riminese spiega inoltre le possibilità ulteriori grazie a questi ripristini: “Interessante è l’opportunità di far circolare sulle ferrovie turistiche i “ferrocicli”, carrellini a pedali a 4 posti – dice Arlotti- : in Francia i “vélorail” contano quasi 4 milioni di passeggeri nei 40 dipartimenti in cui è possibile noleggiarli. Grazie a questo particolare tipo di veicolo le linee ferroviarie possono essere trasformate in speciali piste ciclabili, conservando l’infrastruttura senza smantellarla”.
Sfruttare dunque ferrovie già esistenti sia per quanto riguarda il trasporto ma anche (soprattutto) per quanto riguarda il turismo. Un esempio è senza dubbio la ferrovia Sulmona-Carpinone: definita la Transiberiana d’Italia, è una linea che è stata costruita a fine Ottocento. La ferrovia attraversa il parco della Maiella ed arriva anche ad un’altitudine di 1.268 metri (tra le più alte d’Italia). Nei periodi invernali le nevicate sono abbondanti (in questo momento anche “letali”,ndr) anche se in passato grazie a sistemi sofisticati come i paravalanghe si poteva utilizzare per gli spostamenti. Ma come nella celebre ferrovia che attraversa l’Europa orientale e l’Asia settentrionale per quasi 10mila chilometri, percorrendola si può ammirare un magnifico panorama, per gran parte dei mesi invernali-primaverili innevato, attraversando gli altipiani maggiori d’Abruzzo.
Nonostante questo, il 10 dicembre 2011 la linea è stata chiusa per mancanza di traffico passeggeri, ma nel 2014 un gruppo di volontari di Isernia ha deciso di riattivare la linea: sono riusciti a prendere in gestione dalle Ferrovie dello Stato un convoglio anni trenta, con carrozze “centoporte”, e locomotore Diesel – interni di legno, lampade déco, toilette bianche e spartane ben diverse di quelle dei regionali moderni – e ne hanno fatto un treno turistico con partenze a calendario.
Dunque non resta che aspettare cosa potrà riservare il futuro anche per la “nostra” ferrovia senza tempo. Qualche passo è stato fatto , come abbiamo detto, ma la strada – o i binari – da percorrere è ancora lunga. La Tribuna Sammarinese