San Marino. Finalmente il Titano ha il DECRETO PENALE, che semplifica le procedure e toglie lavoro dei dibattimenti in tribunale per taluni reati.

LaReggenza innaugura ufficialmente il nuovo TribunaleProgetto di legge “Modifiche alla Legge 9 settembre 1919 n.35 – Legge che istituisce il Decreto Penale. Approvato (31 Sì, 5 No, 9 astenuti)

Francesco Morganti, relatore unico, Psd: “Si tratta dell’unico procedimento speciale contemplato dalla procedura penale sammarinese attraverso il quale si instaura un rito differenziato. Si elimina la fase dibattimentale. Con le leggi del 1919 e 1963 è stato istituito il decreto penale per semplificare le procedure nelle pene pecuniarie. L’ambito di applicazione è stato limitato in passato. Per cui andava aggiornato.

Il procedimento per decreto penale sarà applicabile dal commissario della legge quando, in seguito agli atti e alle investigazione, intenda dare la multa o l’interdizione, anche se previste in alternative all’arresto, ponendo a carico del prevenuto le spese per il procedimento. Potrà ordinare la confisca o il dissequestro dei beni. Il decreto penale non si applica alle lesioni colpose. Si tratta di un testo unico per facilitare gli operatori del diritto ”.

Gian Carlo Venturini, segretario di stato per la Giustizia: “Anche per questo provvedimento ci sono state sostanziali condivisione  e collaborazione da parte di tutte le forze politiche in commissione. Era già presente nel nostro ordinamento, lo ampliamo ad alcuni reati minori per deflazionare il carico di lavoro dei singoli magistrati. Si limita la fase dibattimentale alle funzioni e alle competenze del giudice inquirente. Se le parti non sono d’accordo si può fare il procedimento ordinario. In questi giorni qualcuno ha erroneamente indicato che si introduceva il processo per direttissima che è più complesso. C’è un odg a riguardo per un provvedimento specifico che non è questo”.

Franco Santi, C10: “C’è stata piena condivisone in commissione. Fa parte dei provvedimenti con l’obiettivo di dare strumenti e semplificazione al tribunale. L’articolato è semplice. L’altro obiettivo è il contenimento dei costi. Abbiamo accolto con favore il testo e abbiamo collaborato in maniera costruttiva. E’ un buon risultato per il Paese. L’auspicio è che sia il primo tassello per fare lavorare al meglio il tribunale”.

Antonella Mularoni, Ap: “Esprimo soddisfazione. C’era ampia convergenza sulle modifiche suggerite dalla magistratura, anche da parte dell’avvocatura. Siamo soddisfatti che sia stata accolta la nostra richiesta, e di altri gruppi, di fare un nuovo testo e non una modifica delle legge precedenti. Le leggi di inizio ’900 sono fatte bene, ma si tratta di una legge del 1919. Bene anche il clima in Aula”.

Marco Podeschi, Upr: “Si interviene su una materia riorganizzandola, un piccolo contributo per semplificare la giustizia. Siamo soddisfatti”.

Francesca Michelotti, Su: “Conveniamo sull’opportunità della legge per decongestionare il lavoro dei magistrati. Si tratta di una modifica di una legge esistente per chiarire meglio i confini dell’istituto del decreto penale, che dà al commissario della legge un potere decisionale più rapido, con la possibilità di ritornare al rito ordinario. In alcuni settori i problemi delle sacche di arretrato rimangono. Dobbiamo mettere nelle condizioni il tribunale di operare nella migliore maniera possibile. Questo è un piccolo passo, ma non sufficiente. Occorre anche scrivere le norme in maniera più chiara”.

Andrea Belluzzi, Psd: “E’ un piccolo intervento che non risolve le problematiche di accumulo di lavoro del tribunale. Ma andava fatto. Questa segreteria di Stato è intervenuta spesso. Ha fatto molto più in un anno di quanto fatto nella precedente legislatura. Ora ci aspettiamo altro, veri riti alternativi al dibattimento penale. Anche la giustizia può fare crescere il Paese”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Condividiamo l’intervento. Si possono creare delle sinergie per individuare provvedimenti condivisi. La segreteria di Stato ha creato due commissioni congiunte per la parte civile e penale e per migliorare l’ordinamento sammarinese. Con il decreto penale si liberano professionalità utili per procedimenti più complessi. Spero che anche gli altri segretari di Stato ricorrano agli ordini professionali. Le norme però poi vanno applicate”.

Gian Carlo Venturini, segretario di stato per la Giustizia, replica: “Rivediamo la legge del 1919 con un testo unico. Ringrazio le forze politiche per la condivisone”.

Dichiarazioni di voto

Roberto Ciavatta, Rete: “Siamo felici che si snellisca il lavoro, speriamo sia un prodromo per discutere di reati come il consumo di stupefacenti. Qui comporta pene e anche la reclusione. Sarebbe il caso di snellire le procedure anche per questi casi e applicare il decreto penale”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Ribadisco il sostegno al progetto di legge. Non è esatto dire che l’ordinamento è punitivo sull’uso e consumo di sostanze stupefacenti. Ha una finalità rieducativa, lo considera un elemento negativo. Per cui prevede o un procedimento terapeutico per cessare il vizio oppure applica una pena. I casi sono rarissimi negli ultimi anni e connotati per altre ipotesi di reato oltre l’uso personale, come lo spaccio. Non è un fenomeno bagatellare”.

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