Sabato scorso alla sala di Montelupo, il PDCS, ha tenuto quella che un tempo nelle parrocchie si chiavano “conferenze con il fervorino”. Schierati come un esercito in battaglia e guidati da Pasquale Valentini, con il supporto del Prof. Valente, le nostre inossidabili facce toste, ci hanno raccontato, che i fatti contestati dalla Guardia di Finanza si riferiscono ad un periodo in cui San Marino era nella Black list e mica ad oggi dove i rapporti con l’Italia sono tutt’altra cosa.
Se questa gente si facesse fare i tarocchi dalla chiromante di Domagnano, non sbaglierebbe nemmeno un cieco a dire che c’è la carta del viaggio.
Quello a Roma è servito per verificare che “le attuali positive relazioni consentono di condividere soluzioni, che sul piano operativo saranno affinate nei prossimi giorni”.
Se non fosse puro fumo, potrebbe essere una frase degna della supercazzora prematurata del film “Amici miei”. Con chi hanno parlato queste delegazioni, che a Roma forse mangeranno carciofi “alla giudia” e “tonnarelli “caio e pepe”, ma che si accontentano delle positive relazioni…..
Insomma l’Italia farà quel che vuole perché in quegli anni La Repubblica era in “blak list”.
Domandiamoci allora chi ci aveva messo in Black list, e perché. Magari domandiamoci dove fossero Valentini, Ciccio e Marco e cosa facessero. Quali azioni abbiano intrapreso contro l’inserimento del nostro Paese in una Black list fatta da un vicino che di nero ha proprio tutto dal fascismo, alle trame eversive, al buio delle indagini su stragi e dintorni e di rosso ha i conti del bilancio i sindacati ed il vecchio e dimenticato Partito Comunista.
Questi Signori erano sempre lì, sempre loro, a balloccarsi con le residenze, da concedere agli amici degli amici, senza un minimo di diritto e di conoscenza della normativa fiscale. Questa gente, quando non voleva concedere la residenza ad un coniuge di un residente s’inventava la storia, che non serviva il concetto di “centro degli affetti e degli interessi”.
Così adesso chi pagherà per qualche “residente eccellente” che vive con la moglie a San Marino, mentre la stessa risulta risiedere in Italia? Perché si vogliono gl’investimenti e le professionalità straniere, ma solo per il tempo di farli impegolare nella melassa della burocrazia e del partitismo, dove c’è tutto ed il suo contrario.
In questa fiera della “viltà” solo IUS ha fornito informazioni ed insieme ai COMITES ha fatto sentire la propria voce. C’è un caso addiritura Kafkiano. E’ quello di un cittadino Sammarinese, figlio di due cittadini Sammarinesi, residente a San Marino, dipendente di una società Sammarinese con due figli piccoli che vanno all’asilo a San Marino che è costretto ad andare dal legale portando bollette, calcolando consumi, iscrizione dei figli, perché la Finanza vuole che lui provi di non essere residente di comodo.
Siamo alla pura violazione del diritto internazionale. Provate a pensare cosa succederebbe se un’analoga richiesta fosse fatta ad un cittadino tedesco, francese o americano.
Dopo aver accertato che non si trattava di un pesce d’aprile, sarebbe partita un’azione diplomatica seria e decisa, accompagnata da un “pernacchio” che avrebbe attraversato l’atlantico fino ad arrivare alle orecchie di Renzi & compagni.
R.B.