San Marino nuovamente citata dalla trasmissione di Rai3 della Gabanelli, Report.
Domenica scorsa è saltata fuori il nome di una banca sammarinese, la SMI BANK – San Marino International Bank, in una inchiesta che ricostruisce l’indagine della procura di Firenze che ha portato all’arresto di Ercole Incalza nel marzo scorso, uomo del ministero delle infrastrutture italiano per lungo tempo, e per il quale, seppure non indagato, ha rassegnato le proprie dimissioni il ministro Lupi. Nel dialogo che mettiamo qui sotto vediamo come viene fuori il nome della banca sammarinese.
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PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Secondo i magistrati fiorentini Stefano Perotti ha finanziato Ercole Incalza tramite contratti di consulenza attraverso la società Greenfield system di Roma. Un importante dirigente del mondo dell’Alta Velocità ci racconta in che modo le imprese pagavano le tangenti.
PAOLO MONDANI
Lei mi diceva di conti a San Marino presso quella banca
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Sì, la Smi bank di San Marino.
PAOLO MONDANI
La San Marino International.
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
International.
PAOLO MONDANI
In quei conti che succedeva?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Beh lì avvenivano le operazioni… come dire… di… venivano riversati soldi su altri conti o… prelevati per soddisfare quelle che erano state le intese conseguenti a rapporti ben precisi.
PAOLO MONDANI
Ma chi li portava i soldi? Erano le aziende che portavano i soldi lì?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Eh… società di consulenza.
PAOLO MONDANI
Legate alle aziende?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
E certo!
PAOLO MONDANI
Che facevano l’Alta Velocità?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
…di comodo che facevano magari riferimento a Renzo Rossi testa di legno, ma chiaramente un personaggio non perseguibile magari in età molto avanzata.
PAOLO MONDANI
Società di consulenza che facevano capo alle aziende del contraente generale?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Ma certo che sì…
PAOLO MONDANI
Dell’Alta Velocità?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Sì.
PAOLO MONDANI
E quei soldi a chi finivano?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Eh a chi finivano… Finivano a politici… a politici, ai top manager…
PAOLO MONDANI
Poi mi ha parlato anche di Andorra?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Banco di Santander, al Banco di Santander ad Andorra.
PAOLO MONDANI
E cosa succedeva lì?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Eh… le operazioni che avvenivano a San Marino avvenivano anche lì.
PAOLO MONDANI
Come concretamente i soldi venivano fatti uscire? Con la sovrafatturazione dei lavori?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Sì… sì…sì…sì.
PAOLO MONDANI
Ma per aumentare i costi avete fatto trovare anche reperti archeologici?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
E certo come no… il coccio che buttavamo… poi abbiamo fatto il ritrovamento. Fermi tutti quindi… voglio dire… c’era la sospensione, aggravio dei costi… gli ispettori della soprintendenza venivano pagati…
PAOLO MONDANI
Li pagavate per fare cosa?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Li pagavamo per fargli fare le relazioni che assecondavano quelli che erano i nostri progetti.
PAOLO MONDANI
Sul piano archeologico?
DIRIGENTE ALTA VELOCITÀ
Eh… che determinavano sovraccosti sul piano economico.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Nella relazione della Commissione Europea sulla lotta alla corruzione si legge che il costo medio dell’Alta Velocità in Italia è di 61 milioni di euro a chilometro, in Francia e Spagna è 6 volte di meno.
PAOLO MONDANI
Ma cos’è che fa la differenza?
IVAN CICCONI – DIRETTORE ITACA – ESPERTO APPALTI PUBBLICI
Fa la differenza il fatto che noi passiamo dal sistema di tangentopoli in cui c’erano 4, 5, 6 ladri che governavano il sistema, i tesorieri dei grandi partiti, a decine di migliaia di mariuoli, del presidente, dell’assessore di turno che sostanzialmente gioca in proprio e approfitta dell’incarico che viene dato.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
“Mariuolo” è un termine quasi affettuoso. Allora, fu l’accoppiata Incalza-Lunardi a promuovere una legge obiettivo fatta così, definita da Cantone “criminogena”, e che ci
auguriamo che il nuovo ministro Delrio la faccia sparire domani, perché proprio contiene il germe della distorsione, cioè ti imbocca. Infatti la relazione della Commissione Europea dice che nel solo caso delle opere pubbliche la corruzione è stimata attorno al 40% del valore dell’appalto. Vuol dire che abbiamo pagato mille quello che poteva essere pagato seicento. Inoltre, non sempre sono state fatte opere necessarie, e infatti la Corte dei conti ha scritto nel 2008: “Si stanno facendo opere che servono solo a chi le costruisce perché finiscono in un aumento del debito”. Il 2008 è anche l’anno in cui Incalza affida a Perotti il maggior numero dei lavori. Vediamo quali tra qualche minuto, subito dopo la pubblicità.
Fonte: Report.Rai.it