La carta intestata su cui venivano firmati i contratti non destava dubbi nei clienti, convinti che i servizi fossero venduti da agenti di società straniere. Sedi a parte, che erano a Londra e a San Marino, la società era italiana a tutti gli effetti. Lo ha scoperto la Guardia di finanza di Lanzo Torinese, che ha accertato un’evasione fiscale di oltre un milione di euro e denunciato un imprenditore cinquantenne, già noto alle forze dell’ordine, per reati fiscali.
FINTE AZIENDE STRANIERE PER ELUDERE LE TASSE
I redditi prodotti e tassati all’estero saranno ora ritassati in Italia – spiegano le fiamme gialle – e delle relative entrate beneficeranno le casse nazionali, illegittimamente depauperate negli anni in cui le finte aziende straniere hanno eluso il pagamento delle imposte. Sotto la lente d’ingrandimento ora potrebbero finire anche i clienti.
I DUBBI DEGLI INQUIRENTI
Gli inquirenti vogliono valutare, infatti, se fossero effettivamente ignari dello stratagemma architettato dall’amministratore della società “madre” o, invece, fossero collusi con i vertici aziendali, consapevoli dunque del meccanismo che garantiva ingenti risparmi in termini di costi ed in termini di tasse pagate.