I Capitani Reggenti hanno emesso ieri il Decreto Reggenziale che sancisce la non ammissibilita?.
La decisione del Collegio dei Garanti di invalidare il 90% delle firme presentate a supporto dei referendum per il No quorum e per il tetto agli stipendi Pa e? legittima.
E? stato infatti respinto il ricorso presentato qualche tempo fa dai comitati promotori contro la decisione di fine agosto. A vagliare la richiesta, come prevedono le norme, e? stato lo stesso Collegio che il 29 settembre ha depositato la sentenza.
Si chiude cosi? definitivamente l’iter dei due quesiti che recitano: “Volete sia modificata la vigente Legge sul Referendum, prevedendo:
a) che la proposta relativa ad ogni tipo di referendum sia approvata se ottiene la maggioranza semplice dei voti validamente espressi, eliminando il quorum del 25% dei voti validi previsti dall’attuale legge;
b) che l’autenticita? delle firme dei sottoscrittori della proposta referendaria possa essere dichiarata e certificata non solo dal Notaio o dall’Ufficiale di Stato Civile, ma anche congiuntamente o disgiuntamente da componenti del comitato promotore del referendum preventivamente indicati, sotto la loro responsabilita? penale e civile?”;
e “Volete che la retribuzione del personale dipendente dello Stato, di enti Statali o comunque a partecipazione statale, Aziende Autonome di Stato, istituto per la Sicurezza Sociale, Tribunale Unico, Banca Centrale della Repubblica, comprese le posizioni apicali di tali Enti, non superi Euro centomila annue lorde, comprese indennita? e consulenze?”
A mettere la parola fine sono stati i Capitani Reggenti che ieri hanno promulgato il Decreto Reggenziale n. 150 “Inammissibilita? di referendum propositivi” in cui prendono atto delle sentenze dei Garanti e dichiarano i due quesiti “non ammessi per il mancato raggiungimento del numero minimo di firme valide e ricevibili”.
Ma la storia non si chiude qui. Come gia? spiegato su queste pagine, i legali rappresentanti dei due comitati, Fabrizio Perotto e Alvaro Selva, si stanno gia? attrezzando per ripresentare nuovamente entrambi i quesiti.
Questa volta, oltre che a fare maggiore attenzione all’autenticazione delle firme, si avvarranno dell’appoggio anche dei movimenti politici come Civico 10, Rete e Liberamente San Marino. “I referendum non saranno politicizzati” ha subito assicurato Perotto (nella foto) che, dopo l’iniziale sconforto, ha ripreso con tenacia la battaglia insieme al collega Selva.
Davide Giardi, La Tribuna