Un centinaio di persone si sono raccolte ieri, intorno alle 13, in piazza della Libertà, di fronte a Palazzo Pubblico, per protestare contro la realizzazione del Polo del lusso a Rovereta. L’ingresso nella sede del parlamento sammarinese di alcuni consiglieri di maggioranza e di minoranza è stata accompagnata da fischi e urla: i presenti hanno manifestato la loro contrarierà di fronte all’iniziativa sottoposta all’esame del Consiglio proprio nella sessione in corso, iniziata con l’ostruzionismo di due membri del movimento Rete, Roberto Ciavatta e Matteo Zeppa, e dell’indipendente Federico Pedini Amati.
Ciavatta, dalla piazza, spiega le ragioni della protesta: «Siamo qui per dire che il Polo del lusso non va fatto è rischioso per il Paese». L’idea, riferisce il parlamentare, è nata durante la serata pubblica ‘Polo del lusso: un salto nel buoio’ dietro la spinta di Rete, di Pedini Amati e di un altro consigliere indipendente, Luca Lazzari.
La discussione sul Polo, in Consiglio, è iniziata nel pomeriggio e il segretario al Territorio, Antonella Mularoni ha illustrato il progetto: «L’investimento prevede due fasi: 60 milioni per la prima, 45 per la seconda. Gli investitori hanno già reperito la liquidità necessaria da banche riconosciute a livello internazionale. Ci siamo concentrati sulle nostre emergenze: rimettere in circolo il mondo del lavoro. Le imprese edili vivono una fase di grande sofferenza e per loro è una notevole opportunità. I promotori indicano un numero minimo di 200 persone».
