Puntare su una crescita ‘ragionata’ del settore aeronautico, oculata e graduale. Perché dopo la firma sull’utilizzo dell’aeroporto internazionale di Rimini–San Marino, dopo la sigla con l’Italia dell’Accordo di Cooperazione, è meglio puntare su nicchie di mercato: settore merci, manutenzione e sviluppo degli slot piuttosto che affrontare un business ad alto rischio come lo sviluppo di una compagnia di bandiera sammarinese. E’ in sintesi il pensiero di Corrado Carattoni, alto dirigente della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, esperto di aeronautica, e soprattutto da anni consigliere sammarinese all’interno di Aeradria. Il tanto atteso scambio delle note verbali del 31 marzo, che permette l’entrata in vigore dell’accordo del 1990 e del protocollo applicativo del 2000, è stato decisivo: nel passato, ad esempio, avrebbe potuto far nascere problemi di concorrenza in relazione alla diversa fiscalità sammarinese. Si è raggiunto ora un accordo quadro sulla politica tariffaria. “Per capirci – spiega Carattoni – se San Marino aprisse una tratta Rimini-Roma, sarebbe in realtà una linea San Marino-Roma. Quindi, a tutti gli effetti, una linea internazionale. E come tale avrebbe anche un altro prezzo di carburante. Le finanze italiane sostenevano nel passato, invece, che vi dovesse essere lo stesso regime tariffario che vigeva sul loro territorio nazionale. C’era un evidente timore di concorrenza derivante negli anni scorsi anche dal monopolio esclusivo di Alitalia. Questa situazione ha fatto tardare l’avvio dell’accordo”. “Insomma, ora la maggiore liberalizzazione, il clima diverso, la soluzione della vicenda Alitalia, l’entrata sul mercato delle compagnie low cost, hanno contribuito alla risoluzione della questione. E devo dire che a questo punto può essere uno strumento molto più efficace di quanto poteva esserlo dieci anni fa”.
Il Business può puntare
su nicchie di mercato
“Gli sviluppi del business aeronautico – sottolinea il consigliere di Aeradria – a questo punto possono essere molteplici. L’ipotesi di una compagnia aerea sarebbe certamente molto onerosa. E’ senza dubbio un settore ad alto rischio. Io personalmente, vedo invece come più plausibile una partenza ‘ragionata’. Si potrebbe prevedere all’inizio lo sviluppo di alcuni aspetti della cosiddetta aviazione generale: un’area di sosta per i veicoli immatricolati nel registro sammarinese, la base di armamento della flotta sammarinese che in parte, seppur piccola, già esiste. Poi potrebbero essere sviluppate le attività di cargo, trasporto merci, da parte di imprenditori o compagnie sammarinesi, con un’area doganale specifica della Repubblica. L’altro discorso interessante è quello relativo alla manutenzione: strutture di servizio in aeroporto per veicoli immatricolati a San Marino. Ma si può anche prevedere, per esempio un centro certificato CESSNA, che fa da riferimento a tutti i veicoli di quella marca presenti nell’area europea”.
Il peso strategico
degli slot
“Strategica è anche la questione delle autorizzazioni. Le tratte internazionali sono soggette a accordi tra stati. Se la Lufthansa chiede di avere una tratta da Rimini, deve mettersi d’accordo con le autorità aeronautiche italiane. Ma se a Rimini c’è già un collegamento per Berlino con un’altra compagnia può non esserci l’autorizzazione. Sono i famosi slot tanto importanti per le compagnie aeree. Se invece San Marino, come stato, non ha un collegamento con Berlino, Lufthansa a quel punto può ottenere senza problemi l’autorizzazione dall’autorità aeronautica sammarinese. L’aeroporto internazionale Rimini – San Marino quindi può essere avvantaggiato dalla presenza del Titano nella sua funzione di moltiplicatore di tratte”. “Questa – rimarca Corrado Carattoni – è una partenza ragionata, lenta, concreta, con l’occupazione di alcune nicchie dell’aviazione generale, e cioè, l’aviazione privata, quella leggera, quella business (aerotaxi), e poi cargo merci e passeggeri. Ci vuole, insomma, molto attenzione. Su ipotesi di questo tipo comunque, come quelle relative alle autorizzazioni o alla manutenzione io credo che non ci vorranno anni, ma alcuni mesi”.
Ottimo giudizio sulla presidenza Masini
“Alla politica adesso spetterà valutare l’aumento della quota sammarinese in Aeradria – analizza il consigliere – anche valutando il trend positivo innescato dalla firma del 31 marzo. D’altronde, io giudico molto positivamente la gestione della presidenza Masini. Ha preso in mano lo scalo a 360 gradi. Ha dato il giusto peso agli investimenti e allo sviluppo, razionalizzato le risorse evitando gli sprechi, ha aumentato le tratte e il numero dei passeggeri, ha fatto un piano di sviluppo anche tecnico con la certificazione dell’aeroporto, indispensabile per arrivare alla concessione totale. Ha trattato con la parte militare per la concessione di nuove aree, ha risolto contenziosi del passato riagganciando Ryanair, ha contenuto comunque le perdite fisiologiche del mercato che hanno investito tutto il settore in questo periodo di crisi. Ha rilanciato lo scalo Fellini studiando, usando oculatezza, gradualità, senza pericolosi salti in avanti”.
“L’aeroporto è una ricchezza non solo per Rimini e San Marino – conclude Corrado Carattoni – ma per tutta la Riviera e la Romagna. Anche in questo Masini è stato bravo: ha messo in sinergia l’attività aeroportuale con le attività del comparto turistico, fieristico e congressuale, le associazioni di categoria e gli enti di riferimento del territorio. La carta della internazionalizzazione rimane in ogni caso una grande possibilità da sfruttare sino in fondo”.