• Screenshot
  • San Marino. Focus sulla sanità nella conferenza CSDL. Più di un milione di analisi di laboratorio e oltre 81mila visite specialistiche all’anno … di Angela Venturini

    Per la CSDL è una tappa sul percorso di avvicinamento al suo 21esimo congresso confederale, ma una conferenza pubblica sulla sanità è anche un modo per ricostruire quel rapporto di conoscenza tra sistema sanitario e cittadini, non sempre facile e non sempre comprensibile. 

    Relatori illustri, sia nella prima che nella seconda parte: Claudio Muccioli, dirigente Authority sanitaria; l’infermiera Anna Laderchi, che ha raccontato la sua esperienza all’OMS a Copenaghen in rappresentanza di San Marino; Gabriele Rinaldi, volto e voce dei report sul Covid quando era dirigente dell’Authority; il Segretario alla Sanità, Mariella Mularoni; il Consigliere Nicola Renzi, in rappresentanza dell’opposizione; Enzo Merlini, segretario generale CSDL, a fare gli onori di casa. 

    Grande interesse ha riscosso l’identità numerica dell’ISS e tutta una serie di dati offerti al dibattito dal dottor Muccioli proprio per questa circostanza. Un quadro molto esplicativo sia degli aspetti di cui San Marino può andare orgogliosa, sia di quegli elementi da cui nascono le criticità. Ad esempio, il profilo salute fotografato dell’OMS pone la Repubblica al primo posto nel mondo per l’aspettativa di vita; primo posto anche per il sistema sanitario nel suo complesso, ed sicuramente positivo il dato sull’out of pocket, che è leggerissimo, cioè c’è una bassa spesa sanitaria a carico del cittadino. La spesa è comunque in crescita, con un ticket sui farmaci che è arrivato a 15 milioni annui.  

    Un problema emergente è la denatalità, il più basso della UE, e così pure il tasso di fecondità, che registra un numero medio di 1,08 figli per donna in età fertile. Questo spiega anche il progressivo invecchiamento della popolazione, con tutte le conseguenze che esso comporta a livello sanitario e sociosanitario. 

    Accanto alle strutture sanitarie pubbliche, ce ne sono cento private, tra cui due cliniche, 1 RSA e 18 poliambulatori. 

    La forza lavoro sanitaria, iscritta all’ordine dei medici, consta di 599 unità, tra cui 408 con rapporto di consulenza. Per gli amanti delle statistiche, c’è un medico ogni 59 residenti. I medici ISS sono 226 e gli infermieri 406, in rapporto di uno ogni 86 cittadini. Il problema è l’età media del personale medico: il 44% ha più di 55 anni. Quindi, se al momento non c’è carenza di professionisti, è comunque ora di guardarsi intorno e garantirsi la successione. Il corpo infermieristico è mediamente più giovane. 

    In ospedale ci sono 111 posti letto, che coprono 23.716 giornate di degenza, per un indice di occupazione media giornaliera di 1,6. Il reparto più affollato e quello di medicina interna, quello meno è ostetricia e ginecologia. Nell’ultimo anno, ci sono stati 1547 interventi in day hospital e 272 di chirurgia robotica. 

    Numeri molto alti per il Pronto Soccorso, con 17.036 accessi (dato ancora parziale in quanto riferito all’anno in corso) dove però si rilevano ancora troppi codici bianchi, che sono per lo più impropri in quanto dovrebbero essere trattati dalla medicina di base. La maggioranza degli accessi riguarda i codici verdi. 

    Le visite specialistiche sono 81.094 (nel 2018 sono state circa 49mila). In grande crescita le prestazioni radiologiche, che hanno raggiunto quota 65mila; sono molto più di 1 milione le indagini del laboratorio analisi. “Questi numeri sono rivelatori delle criticità che poi si registrano nelle liste di attesa. Il massimo sono 77 giorni per una visita oculistica” ha spiegato il dottor Muccioli. “Ma sono anche il sintomo di una bassa alfabetizzazione sanitaria. Il nostro sforzo deve essere diretto a far capire ai cittadini come possono usare al meglio la struttura sanitaria”. 

    Di fronte alle sfide che attendono il Paese, compresa quella europea, i dati sono fondamentali per gestire una struttura assolutamente complessa come l’ospedale, e soprattutto per fare scelte di politica sanitaria. Ben sapendo che, in ogni caso e in ogni momento, la differenza la fanno le persone per le persone. 

    Angela Venturini